"Non ci fermiamo ad Amadeus. Il
nostro è un percorso strategico pensato e sudato, fatto di
investimenti importanti, che non ha come obiettivo la
costruzione del terzo polo televisivo, che trovo un concetto
anacronistico. La televisione lineare continua a essere centrale
nel sistema mediale italiano, ma il mondo intorno nel frattempo
è completamente cambiato''. Lo dice Alessandro Araimo,
amministratore delegato di Warner Bros. Discovery in
un'intervista al Corriere della Sera.
"Il mio lavoro è dimostrare ogni giorno che l'Italia è un
mercato dove il nostro gruppo può investire in maniera
profittevole" aggiunge. Fra i temi dell'intervista anche il
possibile interesse per Fiorello: "Mai incontrato - sottolinea
- Ma chi non vorrebbe lavorare con lui? Però ci vorrebbe un
progetto preciso che oggi non abbiamo". Quando gli viene
chiesto se il gruppo stia investendo sull'intrattenimento e
punti a togliere ascolti a Rai e Mediaset, lui risponde "certo.
Il sistema Wdb però è costituito da tre gambe: la tv lineare
(dove per altro siamo già il terzo editore), la distribuzione
cinematografica (dove siamo leader in Italia), la piattaforma di
streaming — Discovery+ (che dal prossimo anno si chiamerà Max
come nel resto del mondo) — che ha l'ambizione di competere con
Netflix e Disney+". Investire sulla tv lineare "ha senso anche
perché è organico con la crescita che vogliamo raggiungere anche
negli altri due asset". Rispetto all'investimento economico che
sarà fatto su Amadeus, "ìl numero non lo posso dare, ma parliamo
di quattro anni con due prime time e un access in onda tutto
l'anno: qualcuno potrebbe anche dire che non sono tanti. E poi
non conta il numero: la bontà dell'investimento si giudica dal
costo orario rispetto allo share — e ai ricavi — che genera".
per quanto riguarda i programmi che condurrà "si stanno
valutando varie ipotesi sia in access sia in prime time su
format già esistenti o da sviluppare". Per Araimo, nonostante
il conduttore "lavori su format di cui non è proprietario, a
differenza di Fazio o Crozza, Amadeus ha sempre messo una sua
fortissima impronta su questi programmi. I pacchi li ha portati
lui al 28%, sono i pacchi di Amadeus. In questo senso è il
numero uno nel lasciare un segno: è un talento creativo perché
ha un magic touch nel dare un'anima a format internazionali.
Anche il Festival di Sanremo in fondo è stato il Festival di
Amadeus, il suo tocco creativo lo vedi dappertutto".
Venendo a un possibile futuro approdo anche di Barbara D'Urso
e Belen, "sul mercato c'è grande movimento e noi non abbiamo
finito i nostri piani di sviluppo - commenta -. Laura Carafoli,
la nostra responsabile editoriale, tutti i giorni lavora a
ulteriori progetti per il Nove e per gli altri canali del
gruppo. Non c'è un no a priori a nessun progetto, ma deve avere
un senso sia editoriale sia economico".
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