"Aprire un ristorante? Mai, è una
cosa da ricchi. Lavorare in quello di qualcuno? Difficile,
troppo duro. La verità è che faccio fatica a fare programmi
sensati, ma mi rendo conto che senza obiettivi è difficile stare
al mondo. E così, poco alla volta, partendo non da un sogno, ma
da un incubo, sto cercando di mettere a fuoco cosa potrebbe
appagarmi". Parla così del suo futuro Eleonora Riso, 27 anni
"più o meno'", vincitrice dell'ultima edizione di Masterchef. E'
al Festival della Tv di Dogliani, nelle Langhe, dove partecipa a
un incontro con Niccolò Califano che al talent show di cucina si
è classificato quinto. Tra i due c'è una bella intesa e si è
parlato di una storia tra loro, ma tutti e due negano. "Ci
odiamo e ci vogliamo bene, su molte cose reagiamo allo stesso
modo, su altre invece mi sembra inconcepibile. Comunque nessun
legame affettivo", spiega Eleonora che prima di vincere
Masterchef faceva la cameriera in un ristorante a Firenze dove
vive da sette anni.
Qual è quindi questo futuro che inizia a immaginare la
giovane chef livornese? "Mi piacerebbe stare nella natura, fare
lavori di creazione, manipolazione. Un agriturismo, anzi meglio
una guesthouse in campagna, immersa nel verde, con orto, animali
da cortile, accoglienza, cucina e arte: ecco questo potrebbe
essere un buon progetto" confessa. Un programma che non si
concilia con il progetto di trasferirsi a Milano. "Lo faccio
solo per crearmi le basi economiche per potere poi entrare nel
mondo del lavoro e fare quello che voglio davvero", dice
Eleonora che da vincitrice di Masterchef ha in questo periodo
un'agenda fitta di impegni tra interviste, showcooking e
workshop, seguita dall'agenzia Capital Innova. Ha anche
pubblicato un libro di ricette. E uno sguardo attento ai social
(su Instagram ha 365.000 followers) e un'unica certezza: non
finirà gli studi di architettura anche se le mancano solo cinque
esami e ha una media altissima. "Ho scelto questa facoltà perché
a 18 anni mi è sembrata la cosa meno brutta, ma sarebbe uno
spreco di tempo. Non è la mia strada. Forse per completare
l'università avrei dovuto fare Psicologia".
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