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St@lker, quando il pericolo è in rete

St@lker, quando il pericolo è in rete

Esce il 15 maggio film di Luca Tornatore ispirato a storia vera

ROMA, 12 maggio 2014, 18:10

Francesca Pierleoni

ANSACheck

locandina st@lker - RIPRODUZIONE RISERVATA

locandina st@lker - RIPRODUZIONE RISERVATA
locandina st@lker - RIPRODUZIONE RISERVATA

     La solitudine e le frustrazioni della vita quotidiana combattute attraverso le chiacchiere in una chat su internet, dove il pericolo per la giovane protagonista diventa all'improvviso molto reale. E' la vicenda, ispirata a un reale episodio di cronaca che Luca Tornatore mette in scena in St@lker con Anna Foglietta e Ignazio Oliva, in uscita il 15 maggio distribuito da Cineclub Internazionale. Il fatto vero utilizzato da spunto per il film è quello di un uomo, partito dalla città del nord dove viveva, per andare a uccidere a Carbonara di Bari una donna mai incontrata, la cui unica colpa era stata troncare la loro relazione virtuale. ''Mi interessava mostrare fenomeni che crediamo marginali ma che in realtà sono molto più diffusi di quanto possiamo pensare - spiega il regista -. Internet non è mostrato in maniera negativa, ma come strumento neutro, che può essere usato bene o male''. Quello che sfugge a molti ''è quanto possa diventare immediato e intimo un contatto sui social network''. Il film fa scorrere all'inizio in modo parallelo le vite di Ines (Anna Foglietta, assente oggi in conferenza stampa perché impegnata su un set) procacciatrice di contratti per un'azienda di energia, che fatica a crearsi relazioni nella vita, e Alan (Ignazio Oliva), assicuratore che non accetta l'inattesa separazione dalla moglie (Anna Ferzetti), tanto da continuare a perseguitarla. Per entrambi la valvola di sfogo diventa una chat su internet, in cui iniziano a interagire. Ines è affascinata dal lato poetico e romantico di Alan, che però ci mette poco a rivelare i suoi aspetti più oscuri. Nel cast, fra gli altri, anche Francesco Salvi, nel ruolo inedito di un 'motivatore' guru/team builder, Anna Ferruzzo e Alessio Vassallo. ''Questo era un ruolo difficile, estremo e lontano da me, il tipo di personaggio che mi piace affrontare - ha spiegato Ignazio Oliva in collegamento via skype da Torino -. Ho preferito non prendere spunto da qualche stalker reale in particolare, ma ho attinto a quella parte 'sporca' violenta', 'nascosta' che c'è in ognuno di noi''. L'attore nella vita non è particolarmente appassionato di internet: ''Sono 'antico', lo uso per informarmi, navigo un po' sui social network, ma preferisco rapporti e parole reali, vis-a-vis. Capisco però l'appeal degli incontri virtuali, il segreto, scrivere senza vedersi consente forse di aprirsi subito di più''.
   

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