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'Separati ma non troppo', almeno in casa

'Separati ma non troppo', almeno in casa

In commedia un marito rivendica il 20% dell'appartamento

ROMA, 27 agosto 2018, 16:49

Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Nella lunga tradizione delle commedie dedicate ai divorzi si colloca anche 'Separati ma non troppo' di Dominique Farrugia, in sala dal 13 settembre con Europictures, che, con ironia, entra nella più stretta attualità. Ovvero il fatto che oggi a Parigi, almeno secondo un'inchiesta di Liberation, il 60% delle coppie separate è costretto a condividere la casa per motivi squisitamente economici.
    Questa è una dura realtà anche per l'esuberante quanto inconcludente procuratore di calcio, senza campioni da collocare, Yvan (Gilles Lellouche) che, una volta separato dalla sua Delphine (Louise Bourgoin), di professione infermiera, per un occasionale tradimento, si trova di fatto in mezzo alla strada.
    Dopo aver testato, per un breve periodo, la scarsa generosità degli amici nell'ospitarlo, Yvan è alla disperazione. Non ha neppure i soldi per pagare un gelato ai due figli adolescenti, un maschio e una femmina, che ha avuto da Delphine. All'uomo, però, a un certo punto vengono in aiuto sia la matematica sia la legge: si ricorda che in realtà possiede il 20% della casa in cui vive ancora la ex moglie e torna così ad abitare sotto lo stesso tetto con Delphine in quel 20% che gli spetta.
    Una situazione esplosiva e involontariamente comica quella che toccherà a questa coppia 'scoppiata', ma che si ritrova ancora insieme per motivi esclusivamente economici. Polemiche, litigi, gelosie, figli schierati dall'una e dall'altra parte, ma anche l'apprezzamento di quei piccoli momenti di serenità di questa convivenza forzata.
    "Ho voluto raccontare questa storia per l'evidente mescolanza di momenti comici e drammatici che una situazione di questo tipo può far nascere - dice l'attore, regista e produttore Dominique Farrugia -: ero curioso di forzare al massimo il soggetto per vedere fino a che punto sarebbe arrivata la dissonanza. Ed anche perché questa storia mi ha fatto pensare immediatamente ai personaggi del mio 'Delphine 1, Ivan 0' (film del 1996 del regista e una sorta di prequel di 'Separati ma non troppo'). Più precisamente a quello che Delphine e Ivan sarebbero potuti diventare a vent'anni di distanza: lei infermiera, lui senza posto fisso, due figli e sul punto di divorziare. L'idea per il primo film era nata da una frase di Philippe Djian: 'L'ultima grande avventura umana è vivere con una donna e renderla orgogliosa'. A 33 anni lo trovo magnifico, a 54 metto in scena il divorzio. Quindi non so se il mio pensiero di coppia sia così positivo. Nonostante questo, io personalmente non ho mai divorziato".
   

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