KIMBERLY MCCREIGHT, ''LA VERITÀ DI AMELIA'' (NORD, PAG. 420 - euro 16,40 - traduzione di Chiara Salina) L'editore italiano di questo romanzo che si sta avviando a essere un best seller internazionale, annuncia che ha conquistato Nicole Kidman che ne ha acquistato i diritti cinematografici per produrre il film e esserne la protagonista.
Si tratta di un thriller vero, di quelli che non concedono tregua sino alla fine, sino a quando il lettore non scoprirà se Amelie si è davvero suicidata o se la verità e tutt'altra.
Dopo essere stata scoperta a copiare, sua figlia Amelia è stata sospesa con effetto immediato dal preside della Grace Hall, uno degli istituti privati più esclusivi di New York e ora Kate Baron si affretta tra la folla a correre alla scuola, incredula per la notizia e per aver dovuto abbandonare all'improvviso un importante riunione di lavoro che poteva essere essenziale per la sua carriera.
''Non è da lei'', continua a ripetersi Kate, finché non si trova davanti a una drammatica scena imprevista e assurda: l'ingresso della Grace Halla è bloccato da un cordone di agenti di polizia, vigili del fuoco e paramedici e si scopre che la causa è proprio sua figlia Amelia che, per la vergogna dell'accaduto, si è suicidata, buttandosi giù dal tetto della scuola.
Un tragedia che è come bloccasse la vita della madre andata in pezzi, che, tra sensi di colpa e un dolore straziante, si sisola dal mondo ripiegata su se stessa, almeno siano a quando riceve un imprevisto e inquietante Sms, naturalemnte anonimo: ''Amelia non si è buttata''. Diventato un caso editoriale negli Stati Uniti grazie al passaparola, questo romanzo affronta il dramma di una madre e la complessità dei rapporti familiari con la tensione dei migliori thriller, ponendo al lettore un interrogativo sempre vero: conosciamo davvero i nostri figli? Cosa significa quel messaggino al cellulare? Possibile che la verità sia diversa da quella sostenuta dalle autorità scolastiche? Possibile che ci sia un'altra versione dei fatti? Kate deve saperloe, per questo, comincia a raccogliere le forze e scandagliare la vita della figlia, una vita segnata da ombre e segreti di cui lei neppure sospettava l'esistenza. Naturalmente è la domanda che inquieta sua madre a coinvolgere anche il lettore: chi era veramente Amelia? perché solo rispondendo ad essa si potrà arrivare al bandolo della matassa e arrivare alla verità che renda dignità ad Amelia, che permetta di fare vera giustizia, qualsiasi possa essere la risposta.
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