JOSHUA FERRIS, SVEGLIAMOCI PURE, MA A UN'ORA DECENTE (NERI POZZA, PP 365, EURO 17). Non gli piace internet, però è innamorato dell'iPhone. E' ateo, però guarda con interesse sia ai cattolici che agli ebrei. E' un uomo contradditorio il dentista Paul O'Rourke, protagonista di 'Svegliamoci pure, ma a un'ora decente' dello scrittore americano Joshua Ferris che la sera del 5 giugno è in piazza del Campidoglio per il Festival Letterature con Paolo Giordano e il poeta e scrittore americano Benjamin Alire Saenz.
"Racconto la storia di un dentista la cui identità è stata rubata" dice all'ANSA Ferris che con il suo primo romanzo, il bestseller 'E poi siamo arrivati alla fine' è stato finalista al National Book Award.
Uomo di successo a cui non manca nulla dal punto di vista materiale, Paul vive a New York, ha un magnifico studio dentistico dietro Park Avenue, tifa per i Red Sox, ma non è soddisfatto della sua vita fino a quando non incontra un adepto dello ulm, una religione inventata che incrocia antiche tradizioni e internet e il suo studio finisce in un sito web dedicato, creato da qualcuno insieme a una sua biografia piena di citazioni dall'Antico Testamento. "Gli ulm sono il punto di incontro tra un'antica forma di religiosità e le nuove tecnologie. Possono apparire solo su Internet, la loro realtà è virtuale. Il problema è se Paul può credere a qualcosa che esiste soltanto online" dice lo scrittore. Paul "è un uomo affermato dal punto di vista materiale, ma non da quello spirituale. E' un dentista perché avevo bisogno - spiega Ferris - di una persona molto triste per creare un personaggio che avesse voglia di imbarcarsi in questa religione ignota. Un cinico, un miscredente che implora un po' di fede in qualcosa. E i dentisti sono persone molto malinconiche: in Usa sono la categoria, tra tutte le professioni mediche, che ha il più alto tasso di suicidi".
In fondo Paul è una persona alla ricerca di una comunità, di un senso di appartenenza che non trova e il suo essere al centro di un caso di identità rubata viene raccontato anche con una certa ironia. "Gli ulm, questa specie di religione, che non ha nulla a che vedere con le sette, rappresenta infatti - racconta lo scrittore - questa possibilità di avere una comunità, di acquisirla". Gli ulm "sono una metafora gigantesca. Si rifanno alla comunità degli amaleciti che hanno le loro radici nella Bibbia ebraica, nel Vecchio Testamento. Sono un popolo ancora più piccolo e più perseguitato degli ebrei e questo gli da una appartenenza più intima e quindi più significativa" sottolinea. "Volevo in questo modo tirare fuori una storia delle origini per conferire una legittimazione a questa religione che ho inventato" afferma Ferris che, come dice un personaggio del libro, è un "ateo non praticante". E l'identità rubata di Paul che crede di sapere chi è ma non lo sa è legata proprio a questo.
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