MAURIZIO GIAMMUSSO, 'VITA DI EDUARDO' (MIMIMUM FAX, PP. 434, EURO 17,00) Non c'è mai stato un dentro e un fuori la scena, ma un'intera esistenza completamente dedicata all'arte del teatro: è questo il tratto principale di Eduardo De Filippo che emerge leggendo il libro Vita di Eduardo di Maurizio Giammusso, una biografia ormai "classica" che torna in libreria con minimum fax. Si tratta infatti di una nuova edizione (la prima stesura del volume risale al 1993, pubblicata da Mondadori) arricchita dalla prefazione di Dario Fo, per un libro che, a oltre 30 anni dalla morte di Eduardo, si mostra ancora attualissimo e necessario per comprendere al meglio questo personaggio dall'enorme statura artistica e dall'imponente personalità, uomo-attore celeberrimo eppure sfuggente perché mai compreso del tutto.
Puntuale, rigorosa e appassionata, questa biografia ricostruisce in modo esaustivo ogni minimo dettaglio della vita del grande artista napoletano, fornendo al lettore un'innumerevole quantità di particolari, aneddoti e documentazioni che la rendono più di un ritratto, quanto piuttosto una vera e propria guida. "Per me Eduardo è stata una scoperta progressiva: ero partito con un piccolo libro, che poi è cresciuto", ha detto Giammusso ieri sera, presentando il libro al Teatro Argentina, proprio nella sala in cui circa due mesi fa venne dato l'ultimo, doloroso saluto a Luca De Filippo, "credo sia l'unico scrittore e attore le cui frasi sono diventate proverbi, entrando nell'uso comune della lingua". Celando con intelligenza la sua presenza di scrittore per dare spazio completo al protagonista ("questo è il libro di Eduardo, non il mio", ha spiegato l'autore), Giammusso ha pazientemente ricostruito, raccontando tasselli di vita pubblica e privata, il puzzle sfaccettato e complesso della sua esistenza: dalla famiglia (il padre naturale Eduardo Scarpetta, la sorella Titina, il fratello Peppino e le liti con quest'ultimo) alla nascita delle sue opere più celebri, come Natale in casa Cupiello, Napoli milionaria! e Filumena Marturano, fino all'impegno etico e civile degli ultimi anni con la nomina a senatore a vita.
E mentre l'autore svela per il lettore la "costruzione", anno dopo anno e commedia dopo commedia, del genio di Eduardo, dalle pagine emerge anche lo specchio del nostro Paese, dei suoi costumi e della sua storia nel corso del '900. Una storia che, inevitabilmente, è anche il racconto dei meccanismi, delle regole e delle consuetudini del teatro italiano, dettagli tutti nascosti agli occhi del pubblico. Se per Lina Sastri, presente all'incontro, "questo libro si legge come se fosse una storia", per Masolino D'Amico il volume di Giammusso "affascina perché permette di vedere ciò che c'è dietro al personaggio di Eduardo". Anche il Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, assente per impegni istituzionali al Senato, ha voluto ribadire in una lettera quanto questo volume sia "opera di eccezionale completezza, accuratezza e puntualità, sia per una vera e propria ricostruzione biografica, sia per l'impegno critico, in senso storico e culturale, che la caratterizza".
Attore e capocomico, autore e regista, artista completo: se appare indubbia la centralità dell'opera di Eduardo nella cultura italiana, quello che è più evidente è il bisogno, ancora non esaurito, di parlarne e di rifletterci. Segno questo di un'eredità ancora molto fruttuosa e che sarebbe un delitto non lasciare alle nuove generazioni.
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