CORRADO AUGIAS, I SEGRETI INSTANBUL (EINAUDI) - Istanbul come Roma è sopravvissuta alle epoche, al cambio di cultura, di imperatori.
Corrado Augias la racconta ne 'I segreti di Istanbul' (Einaudi), un libro che comunica al lettore quel senso di "meraviglia" che ha avuto l'autore nell'andare alla scoperta di una città anche lei "eterna" dice. L'autore la racconta anche attraverso una serie di foto scattate con il suo cellulare. "Per andare a Istanbul bisogna essere preparati, se no meglio guardarsi un documentario a casa" dice all'ANSA il giornalista-scrittore, a Mantova nel giorno d'apertura del Festivaletteratura che compie 20 anni.
Dal 12 settembre Augias tornerà su Rai3 con il suo programma culturale. "Si chiama 'Quante storie' e andrà in onda alle 12.45, dal lunedì al venerdì. Sarà ospite fissa Michela Murgia con una sua breve rubrica e avremo una più intensa presenza sui social. La formula resta la stessa del mio storico programma. Il primo ospite sarà Ilvo Diamanti e poi Daverio, Sgarbi, Chiara Valerio e anche Kim Rossi Stuart" racconta. "Pensavo di aver chiuso con la tv, ma Daria Bignardi mi ha chiamato e sono contento di tornare" aggiunge.
Tra i protagonisti del Festivaletteratura con il suo libro su Istanbul, appena uscito, a Mantova Augias che nel 1997 tenne il primo incontro "letterario" del Festival su "Che cosa resta della lettura alla vigilia della rivoluzione elettronica", riprende il filo del discorso, questa volta "nel pieno" di quella rivoluzione. "Nel IV secolo l'imperatore Costantino voleva fare di Istanbul la Roma d'Oriente. Loro si consideravano romani e noi eravamo i latini. Kemal Ataturk, padre della Turchia moderna, aveva sognato un paese democratico e laico, ma Erdogan sta cancellando tutto questo. Vuole un paese orientale e islamico. E l'Occidente tollera questo perché lo scacchiere è delicatissimo: da una parte c'è la Russia dell'abilissimo Putin che è il più grande politico oggi. Obama e la Merkel quanto ad abilità politica possono allacciargli i lacci delle scarpe. E dall'altra c'è la guerra in Siria. Togliere di mezzo Erdogan potrebbe rivelarsi un'operazione catastrofica come è stato far sparire Saddam Hussein o Gheddafi" sottolinea Augias.
E poi avverte: "Se vuoi vedere davvero Istanbul devi sapere la storia di certi luoghi a partire dall'harem che altrimenti appare come una serie di stanze e stanzette vuote. Da una parte era un luogo di piacere e dall'altra una caserma. Ospitava 200 donne, ci voleva disciplina. E lo stesso vale per l'ippodromo che si presenta come una piana vuota con 4 obelischi" sottolinea Augias raccontando che il suo viaggio a Istanbul è cominciato "a Villa Borghese, a Roma, dove si trova il museo dedicato allo scultore italiano Pietro Canonica autore del monumento dedicato ad Ataturk, al centro della celebre piazza Taksim".
Augias al suo arrivo a Mantova definisce "gesto improvvido quello di spaccare il Salone del libro in due in un paese in cui non si legge".
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