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Miele, ecco Vangelo secondo Springsteen

Miele, ecco Vangelo secondo Springsteen

Esce per Claudiana saggio su simboli biblici nelle canzoni Boss

ROMA, 29 gennaio 2018, 11:36

Mauretta Capuano

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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    LUCA MIELE, IL VANGELO SECONDO BRUCE SPRINGSTEEN (CLAUDIANA, PP 81, EURO 9,50). Simboli e figure religiose si trovano in tutta la produzione di Bruce Springsteen, da Adamo e Caino in 'Adam Raised a Cain' attraverso i quali il Boss racconta il rapporto conflittuale tra padri e figli, alla solitudine del Calvario di Gesù in 'Jesus Was an Only Son' in cui da voce all'irreparabilità della perdita. A mostrarci come la parola biblica irrompa continuamente nelle canzoni del Boss è Luca Miele nel libro 'Il vangelo secondo Bruce Springsteen', un percorso attraverso parole-chiave per entrare più a fondo nel mondo del rocker. Un viaggio nei testi in cui Miele ci fa vedere, anche e soprattutto, quella zona nuova, tutta da decodificare, che si crea tra il messaggio biblico e la reinterpretazione del rocker. "Tutto 'Born to Run' è una lotta, con e contro il padre. Springsteen riesce sempre a coniugare la dimensione terrena con quella spirituale. Il regno non è mai qualcosa di irraggiungibile. La possibilità di salvezza è qui e ora. La sua lettura della parola biblica è molto personale, intima e controversa" sottolinea Miele.
    Da sempre appassionato di Springsteen, Miele, laureato in scienze politiche, che lavora nella redazione esteri di Avvenire ed è già autore di un libro sul Boss 'Oltre il confine. Miti e visioni d'America nelle canzoni di Bruce Springsteen' (Pardes), si concentra questa volta sulla grande ricchezza e originalità dei testi e delle canzoni in cui è forte la presenza di riferimenti religiosi e biblici. "In Springsteen è onnipresente la teologia del padre o del padre assente. In 'My Father's House' l'esito è rovesciato rispetto al Vangelo. Il figlio torna a casa dal padre, ma il padre non c'è più e quello che impedisce la riconciliazione tra genitore e figlio è il peccato. Non c'è, dunque, la possibilità di espiare i propri peccati" spiega l'autore. Ma questo, aggiunge, "è il pensiero giovanile di Springsteen che in età adulta rilegge la paternità in modo ancora diverso. In Living Proof la nascita di un figlio è la prova della misericordia di Dio".
    Springsteen, figlio di immigrati italiani e irlandesi, "ha frequentato la scuola cattolica però ha avuto un rapporto conflittuale con il cattolicesimo, ma certe cose non si riesce mai a scrollarsele di dosso. Questo è il messaggio che lui ha rielaborato nelle sue canzoni" dice Miele. Certo, spiega l'autore del libro pubblicato da Claudiana "Springsteen è profondamente americano perchè è centrale nella sua produzione il mito della strada, on the road. Anche in questo caso però è molto originale perchè passa dal sogno della liberazione e della salvezza in un viaggio solitario, come in Thunder Road, alla convinzione, nella maturità, che non ci si salva da soli.
    L'intera comunità per salvarsi deve sedere sullo stesso trono".
    E anche quando canta del viaggio l'attraversamento è sia fisico che spirituale. Da 'La terra del sogno' a 'Nel nome del padre', a 'La resurrezione', nel capitolo dedicato a 'Il tunnel dell'amore' Miele ci mostra come il tema dell'amore sia legato a quello del doppio e dell'identità e come il tradimento accompagni sempre l'amore. Gli ultimi lavori, sottolinea nel libro, si stringono invece intorno a un nodo, quello della giustizia dove troviamo il senso di impotenza e sconfitta di Magic e Wrecking Ball, e l'intreccio tra fede e speranza di Rocky Ground.
   

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