STEFANO CORBETTA, SONNO BIANCO (Hacca, pag.
288, Euro 16,00).
Il doppio, le relazioni familiari, la nuova frontiera della ricerca e la misurazione della coscienza. Questi i perni attorno ai quali ruota Sonno bianco, il nuovo romanzo di Stefano Corbetta, uscito per Hacca il 27 settembre. Corbetta, classe 1970, ha un passato da jazzista e una grande passione per il teatro.
Emma e Bianca, due gemelle identiche nel viso e nel corpo, vivono il loro rapporto esclusivo e simbiotico finché la loro esistenza da inseparabili viene bruscamente interrotta da un terribile incidente che costringe Bianca in un letto di ospedale, dentro una bolla fatta di silenzio e attesa. Emma continuerà a crescere intrappolata nel "sonno bianco" di sua sorella ma ora la sua vita è soltanto il riflesso di quegli occhi spenti, un mondo fatto di sogni monchi e intenti non realizzati, bloccati dalla paura e dalle recriminazioni di una madre che non si perdona e non la perdona e dall'amore soffocante di un padre che prova, con fatica, a preservare i fragili equilibri rimasti. "Quella sera Emma non riuscì a trattenere le lacrime. Si lasciò cadere sul letto, la faccia nascosta nel cuscino per soffocare i singhiozzi. Non l'avrebbero mai lasciato andare. E per ragioni opposte. L'amore alle volte pesa troppo, alle volte non pesa niente".
Adolescente, il teatro, la storia d'amore con il suo insegnante di recitazione e un piccolo pianista virtuoso, figlio dei vicini, non bastano più a rendere normale la sua esistenza.
"A volte l'immagine sbiadiva da sola, come se il tempo attorno a lei si addensasse e consumasse ogni cosa in un attimo, sua sorella a terra e il cielo grigio sopra di loro. Allora tratteneva il respiro e strizzava gli occhi, e quando li riapriva restava soltanto un alone vago, un'impronta leggera.
Erano trascorsi nove anni, ma avrebbero potuto essere un giorno, un'ora, un eterno presente che respirava con lei. Aveva diciassette anni, adesso".
Solo la musica, le note di Beethoven e Chopin portate da un ragazzo gentile e attento, sembra riempire quel vuoto in cui Emma sta scomparendo. Ma mentre un nuovo metodo di indagine scientifica cerca di aprire un varco nel sonno di Bianca, c'è chi a quella speranza ha deciso di opporre una resa. In una sostituzione di silenzi e congedi, ognuno si troverà a dover fare i conti con i propri rimorsi, e così tentare un nuovo inizio attraverso le parole e i suoni che sarà riuscito a custodire. Al suo secondo romanzo, Corbetta conferma il proprio stile sobrio e lineare, che usa per descrivere, con raffinate immagini verbali e senza debordare in un facile sentimentalismo, i complessi meccanismi emotivi di un nucleo familiare segnato dall'assenza.
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