SLAVOJ ZIZEK, 'COME UN LADRO IN PIENO GIORNO' (PONTE ALLE GRAZIE, PP. 304, 20,00 EURO) La sua società ideale è quella basata sulla "discrezione non oppressiva". E' convinto che "la vera trasgressione" sia "rifiutare l'identità" e che nella loro ambiguità "i media digitali" servano per realizzare "forme di protesta. Spiazza sempre il filosofo e sociologo Slavoj Zizek, che nel suo ultimo libro 'Come un ladro in pieno giorno' (Ponte alle Grazie) ci mostra cosa significa il potere all'epoca della postumanità.
Alla festa del Libro e della Lettura 'Libri Come', a Roma, dice all'ANSA che "condanna in modo energico e assolutamente fermo" gli attentati in Nuova Zelanda ma sottolinea anche che "però c'è qualche cosa che dobbiamo imparare, perché altrimenti l'intolleranza dei fondamentalisti ci trascinerà tutti via".
E' un generoso fiume in piena Zizek, non liquida mai una questione rapidamente, la affronta in tutti i suoi aspetti. Così quando si parla di clima paragona Greta Thunberg ad Antigone "che va da Creonte e gli dice 'voglio seppellire mio fratello e non si discute', è irremovibile. Gli scienziati ci hanno spiegato tutto quello che c'è da sapere sul clima e quindi è inutile cincischiare. Non c'è da aspettare. Quelli che stanno al potere cercano di colpevolizzarci, ma bisogna essere radicali".
Dell'immigrazione e degli attentati dice che "questi problemi vadano guardati in faccia, chiamati con il loro nome e compresi per ciò che sono altrimenti i Salvini e gli Orban ce li ritroveremo in giro per tutta l'Europa. Se manchiamo di affrontare questi problemi a viso aperto, stiamo giocando con il fuoco. Non sto dicendo che la nostra è una cultura superiore, ma non possiamo superare questo tipo di problemi semplicemente facendo appello alla solidarietà internazionale e al multiculturalismo. Dobbiamo cercare di capire a fondo".
E contro la tradizionale visione antifemminista spiega che a lui "sembra che molto più che gli uomini, oggi siano le donne in grado di assumere atteggiamenti di disobbedienza civile, in cui le regole vengono violate. Ecco perché l'etichetta di mascolinità o virilità tossica è completamente fuorviante.
Quella di Antigone e Greta è una forma di coraggio femminile, altro che mascolinità tossica. Gli uomini che picchiano le donne, che condanno senza appello, chiaramente vorrebbero essere forti ma sono dei deboli". Così come il presidente Trump che "esalta la forza dell'America e poi quando ci sono 400 profughi dall'Honduras che a piedi cercano di raggiungere gli Stati Uniti va nel panico". Zizek cita esempi terrificanti di violenza sulle donne come quello che è accaduto "nel sud del Texas, verso il confine con il Messico, dove piccole industrie che assemblavano pezzi per le industrie americane cercavano lavoratori e migliaia di ragazze messicane sono scappate di casa pur di trovarsi un lavoro guadagnare dei soldi. Per gli uomini è stata una provocazione insopportabile e ci sono stati una serie di crimini ritualizzati: una ragazzina rapita, nascosta, violentata, torturata e fatta a pezzi".
Spesso Zizek, notoriamente di sinistra, sottolinea che quello che sta dicendo non piacerà né alla sinistra né alla destra e sostiene che "se per caso un politico democratico andasse al potere dovrebbe proclamare lo Stato d'emergenza per l'ambiente, climatica". I media, i social portano direttamente ad Assange che "vive una situazione sempre più disperata" ed ha il merito di aver "reso visibile l'illusione in cui viviamo". Quella secondo cui "ti sembra di essere tanto libero perché puoi navigare a piacimento, ma in realtà tutte le tue navigazioni sono manipolate, indirizzate verso certi obiettivi. Servono a controllare, ma anche per realizzare movimenti di protesta come aveva capito anche Curzio Malaparte negli anni Trenta". Oramai l'assalto al Palazzo d'Inverno o a piazza Tahrir, in Egitto, te li devi scordare. E' molto più importante sabotare i media digitali".
Zizek invita infine a non restare nella logica identitaria: "In America c'è un'organizzazione, un ente di New York che ti da il diritto di scegliere la tua identità sessuale tra 31 possibilità. E' una tragica illusione, perché è proprio caratteristico della sessualità sovvertire l'identità non moltiplicarla. La politica identitaria rimane orizzontale, ci sono tante identità, il multiculturalismo. Io la penso in termini verticali, da uomo di sinistra, ci sono gli oppressi e gli oppressori. E parlando di politica identitaria spiega che la sua forma ideale di società "è vivere in un grande condominio dove ci sono il mio vicino indiano, pakistano, albanese, ebreo, musulmano e tutti ci ignoriamo educatamente. E' questa la discrezione non oppressiva".
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