Il commercio estero a febbraio rileva un calo su gennaio per entrambi i flussi commerciali, più intenso per l'export (-0,9%) rispetto all'import (-0,1%). Su base tendenziale l'export è invece in crescita, (+3,0%) trainato dall'area Ue (+5,3%). In aumento pure i volumi esportati (+3,7%). Di contro, le importazioni sono in calo del 2,2%. Lo rileva l'Istat, aggiungendo che a febbraio il saldo commerciale è positivo (+2,6 miliardi), in forte miglioramento sul 2013 (+1,0 miliardi). La diminuzione congiunturale dell'export - spiega l'Istat - è la sintesi della contrazione delle vendite verso i mercati extra Ue (-2,3%) e di un aumento verso quelli Ue (+0,4%). La flessione è diffusa a tutti i principali raggruppamenti di prodotti, con l'eccezione dei beni di consumo durevoli (+2,2%). Il lieve calo congiunturale delle importazioni risente da parte sua della flessione degli acquisti dai Paesi Ue (-1,5%).
Energia frena importazioni - In contrazione sono gli acquisti di prodotti energetici (-3,4%) e di beni di consumo non durevoli (-2,7%), mentre i beni strumentali registrano una rilevante crescita (+4,2%). Nell'ultimo trimestre, rispetto al precedente, l'export risulta in espansione (+2,5%), con tassi di crescita superiori per l'area Ue (+2,9%) rispetto ai paesi extra Ue (+2,1%). Rilevante la crescita delle vendite di prodotti energetici (+6,1%) e di beni strumentali (+3,2%). Per quanto riguarda il dato positivo del saldo commerciale - aggiunge l'Istat -, questo risultato riflette l'avanzo registrato sia con i Paesi extra Ue (+1,4 miliardi), sia con quelli Ue (+1,3 miliardi). La bilancia commerciale al netto dei prodotti energetici è attiva per 6,2 miliardi.
Bene Belgio e Gb, in contrazione Paesi Opec - Paesi Eda (economie dinamiche asiatiche senza Cina e Giappone) con +25,8%, Belgio (+14,8%), Regno Unito (+14,5%) e Cina (+14,3%) sono i mercati più dinamici all'export. La crescita delle vendite di autoveicoli (+13,9%) e di altri mezzi di trasporto (+12,7%) è rilevante. Gli acquisti da paesi Opec (-36,4%) e Russia (-20,9%) sono in forte contrazione, anche per il rilevante calo dell'import di prodotti petroliferi raffinati (-35,5%) e di gas naturale (-22,6%). La crescita tendenziale dell'export è spiegata per un terzo dall'aumento delle vendite di mezzi di trasporto (autoveicoli esclusi) verso la Francia e di macchinari e apparecchi n.c.a. verso Stati Uniti e paesi Eda.
Coldiretti, è record export alimentare, +4% - L'aumento del 4 per cento dall'inizio dell'anno delle esportazioni agroalimentari rispetto allo scorso anno fa segnare un nuovo record per il periodo e traina la crescita dell'intero Made in Italy all'estero. E' quanto emerge da un' analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi a febbraio. Prosegue anche quest'anno per l'agroalimentare italiano - sottolinea la Coldiretti - il trend positivo fatto segnare nel 2013 con un valore di 33,4 miliardi di euro mai registrato prima. Una situazione che compensa parzialmente la crisi dei consumi sul mercato interno che ha colpito anche i prodotti della tavola. A preoccupare è pero' - conclude la Coldiretti - l'andamento dei cambi, con il rafforzamento dell'euro che potrebbe provocare criticità su alcuni mercati importanti per il cibo nazionale come quello degli Stati Uniti.
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