''Il mercato ha reagito in eccesso''. Lo afferma l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, rispondendo a chi gli chiedeva un commento sul calo in Borsa di Fiat mercoledì e gli acquisti di titoli effettuati da Marchionne e dal presidente John Elkann.
''Una buona opportunita' d'acquisto''. Dice Marchionne commentando gli acquisti di titoli Fiat da parte sua e del presidente John Elkann. La reazione del titolo dopo il piano ''non mi sorprende'', aggiunge Marchionne, sottolineando che i titoli Fiat hanno guadagnato il 40% dall'inizio dell'anno.
Il quartier generale di Fiat Chrysler Automobiles sarà a Londra annuncia poi Marchionne sottolineando che la decisione è per motivi fiscali.
''Il mio ufficio sara' a Londra'' ma questo non vuole dire che ''lascio i miei uffici'', ha detto Marchionne. ''Il quartier generale sara' a Londra, lo deve essere - ha aggiunto - e il consiglio di amministrazione si incontrera' la''. ''E' chiaro che le funzioni del cda e il mio ufficio devono operare da Londra. Questo non significa che lascio le mie responsabilita' operative negli Stati Uniti. Ma siamo in grado di fare piu' cose insieme e contemporaneamente, le facciamo ovunque. Come sapete il domicilio fiscale di Fca e' nel Regno Unito e quindi e' dove le funzioni sono. Ma abbiamo attivita' ovunque''.
Il piano e' stato bocciato dalla Borsa perche' il ''gruppo si apre ancora di piu' verso l'Europa, e lo scetticismo del sistema verso l'Europa e' conosciuto'' afferma Marchionne. Il piano al 2018 ha dei rischi per ''definizione. Non e' la prima volta. Nel 2004 quando ho detto che avremmo fatto tre miliardi si sono messi a ridere, poi li abbiamo fatti''.
Fiat rialza la testa a Piazza Affari dopo il crollo in scia alla presentazione del piano industriale. Il titolo avanza del 3,07% a 7,7 euro.
Marchionne, piano coraggioso
"E' un piano coraggioso e di rottura, è un piano che parla di impegno e di ambizione per Fiat Chrysler Automobiles nel mondo", dicono Sergio Marchionne e John Elkann ai 300.00 dipendenti del gruppo. Il mercato però lo boccia: pesano i dubbi sulla reale possibilità di centrare gli obiettivi indicati per il 2018, la mancanza di indicazioni dettagliate e i conti del primo trimestre 2014, chiuso con una perdita netta di 319 milioni di euro.
Scettico il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini: "alla luce di quanto avuto nel passato, la credibilità del piano va realmente confrontata e verificata. Non si sa dove vengano reperite le risorse per finanziare il piano", osserva. Anche l'ex sindacalista e oggi deputato di Sel Giorgio Airaudo esprime lo stesso dubbio: "tutti gli otto piani presentati da Marchionne in Italia non si sono mai conclusi. Sono stati sempre rinviati nei tempi e negli effetti e ridotti negli investimenti".
Positivi invece i commenti degli altri sindacati. "Le premesse per il futuro del gruppo automobilistico Fca sono positive", osserva il segretario generale della Uil Luigi Angeletti, mentre per Rocco Palombella, segretario generale della Uilm "è un piano importante per tutto il gruppo Fca, per l'azienda in Italia, per gli stabilimenti del nostro Paese e per quanti ci lavorano.
La produzione automobilistica cambia marcia". "L'Italia dovrebbe vantarsi di avere espresso un costruttore globale di auto", sostiene l'Ugl. Danno un giudizio positivo sul piano anche l'Anfia, associazione dei costruttori italiani, per le positive ricadute su tutta la filiera automotive e gli industriali di Torino.
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