Il fatturato dell'industria a luglio torna in calo, scendendo dell'1,0% su giugno, con ribassi sia sul mercato interno sia, in misura maggiore, sull'estero. Lo rileva l'Istat. Su base annua la flessione, la più marcata da 9 mesi, è dell'1,3% (corretta per effetti di calendario). In questo caso pesa la negativa performance registrata a livello nazionale.
Fuori dai confini, infatti, la diminuzione congiunturale è pari all'1,4%, contro il -0,9% del mercato 'domestico'. In termini tendenziali il calo con un calo è dovuto a una contrazione del 2,2% sul mercato interno, attenuata da un incremento dello 0,5% su quello estero. Analizzando i macro-settori economici, gli indici destagionalizzati del fatturato, spiega l'Istat, segnano le maggiori flessioni congiunturali per l'energia (-5,8%) e per i beni intermedi (-1,2%). Nel dettaglio su base annua il fatturato segna l'incremento più rilevante per la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali (+7,8%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-10,4%).
Gli ordinativi dell'industria a luglio continuano a ridursi, segnando, con un calo dell'1,5%, il terzo ribasso consecutivo su base mensile: risultato di flessioni sia sul mercato interno sia, in misura più significativa, su quello estero. Lo rileva l'Istat, aggiungendo che nel confronto annuo le commesse scendono dello 0,7% (dato grezzo).
A luglio livello fatturato più basso da 15 mesi
A luglio il livello del fatturato dell'industria italiana, considerando l'indice destagionalizzato (pari a 96,5), risulta il più basso dall'aprile del 2013, ovvero da 15 mesi. E' quanto emerge dalla serie storiche dell'Istat.
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