"Non possiamo fare pasticci all'italiana. Non ci si può fermare davanti a dei tabù. Noi abbiamo bisogno di dare fiducia e chiarezza perchè ci siano investimenti". Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, rispondendo sul Jobs Act e l'art.18. "Queste sono le linee di fondo, vogliamo andare avanti nei tempi dati". "Oggi dobbiamo fare un ragionamento molto chiaro perché abbiamo bisogno di idee chiare. Non possiamo fare pasticci all'italiana", afferma Poletti a margine di un convegno in Confindustria, "perché quando discutiamo nel merito delle cose poi, per metterci d'accordo, pasticciamo. Pasticci non possono essere fatti. Non ci si può fermare davanti a dei tabù. Noi abbiamo bisogno di dare fiducia e chiarezza perché ci siano investimenti. Queste sono le linee di fondo, vogliamo andare avanti nei tempi che ci siamo dati". Poletti sottolinea, quindi, che ieri il Senato ha cominciato l'esame del Jobs act e superato le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Movimento 5 Stelle e Sel alla delega sul lavoro: "Mi pare - sottolinea ancora - che ci siano le condizioni per affrontare questa discussione e farla nel modo giusto". A proposito, invece, dei quasi 700 emendamenti presentati per l'aula di palazzo Madama, "molti sono figli di una volontà di esprimere una opposizione, ce ne sono tanti di M5S e tanti di Sel. Sono dentro l'attività parlamentare, sono in qualche misura nella norma, se proprio non fisiologici perché gli emendamenti dovrebbero essere tutti finalizzati ad un miglioramento sostanziale" del provvedimento. "Siamo dentro ciò che capita spesso - conclude Poletti - nella nostra vita parlamentare".
Camusso? Ascoltiamo tutti ma poi decidiamo
"E' una discussione aperta. Noi ascoltiamo tutti quanti, sentiamo le opinioni di tutti, poi alla fine governo e parlamento decidono". Così il ministro del Lavoro, a proposito del Jobs act risponde alla domanda se consideri positiva l'apertura del leader della Cgil, Susanna Camusso, sugli anni di 'sospensione' dell'articolo 18 per i neoassunti. E a proposito della riunione della Direzione del Pd in agenda lunedì: "Ci sarà una discussione franca e lineare sulla delega" sul lavoro "ed una discussione sullo sviluppo dell'Italia, che credo sia importante".
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