"La manifestazione di sabato 25 ottobre è solo l'inizio: dopo si andrà sicuramente anche verso lo sciopero generale perché le ragioni che hanno portato la Cgil ad annunciare la manifestazione sono ancora più confermate". Lo ha sottolineato il segretario della Fiom Cgil, Maurizio Landini.
Per il segretario della Fiom Cgil "siamo di fronte a una manovra che non è nè di sinistra nè di destra, ma non è la manovra di cui ha bisogno di questo paese per difendere il lavoro e per far ripartire gli investimenti". Landini lo ha detto a Bari incontrando i giornalisti nel corso dei lavori dell'attivo dei delegati dell'organizzazione sindacale. "La critica più profonda che io mi permetto di fare - ha rilevato - è molto semplice: per difendere il lavoro e crearne del nuovo, bisogna far ripartire gli investimenti pubblici e privati, e dall'altra parte aprire una discussione forte in Europa per cambiare determinati vincoli e regole che ci stanno ammazzando". Landini si è chiesto se "alla fine l'operazione" di questa manovra si prevede che "chi lavora deve pagare più di prima, rischia di perdere lo stesso il posto di lavoro, e lo stato sociale si riduce".
A Landini fa eco il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, secondo la quale la legge di stabilità non risponde "alla vera emergenza del Paese che è quella di creare lavoro e dare risposte all'occupazione".
E' ''inaccettabile'' che nel ddl di stabilità, manovra da 36 miliardi, non ci sia nulla sul rinnovo dei contratti pubblici. Lo ha detto Annamaria Furlan, leader della Cisl parlando a Radio Anch'io, ricordando che ci sono milioni di lavoratori da sei anni senza rinnovo del contratto. Furlan ha detto che nella manovra ci sono anche cose positive, come la decontribuzione per tre anni per i neoassunti a tempo indeterminato, la conferma del bonus di 80 euro e il taglio della componente lavoro dell'Irap.
"La televendita del Presidente del Consiglio è l'ultima prova dell'incapacità di cambiare". Così Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa sulla legge di Stabilità, denunciando "tagli lineari scellerati", che "mettono in ginocchio i servizi pubblici": "il risultato sarà un'altra ondata di tasse locali".
Per il presidente di Confindustria Giorgi Squinzi nella manovra invece "ci sono dentro tutta una serie di provvedimenti che le imprese aspettavano da anni, quindi riteniamo che sia molto positiva".
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