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L.Stabilità: Cgil, patrimoniale su grandi ricchezze

L.Stabilità: Cgil, patrimoniale su grandi ricchezze

Deflazione non viene da Marte, presto scelte presenteranno conto

ROMA, 04 novembre 2014, 16:05

Redazione ANSA

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Il segretario Generale della Cgil Susanna Camusso in una foto d 'archivio. ANSA/ ANTONINO DI MARCO - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il segretario Generale della Cgil Susanna Camusso in una foto d 'archivio.  ANSA/ ANTONINO DI MARCO - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il segretario Generale della Cgil Susanna Camusso in una foto d 'archivio. ANSA/ ANTONINO DI MARCO - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Un piano straordinario per l'occupazione giovanile e femminile, da finanziare attraverso un'imposta sulle grandi ricchezze finanziarie (solo sul 5% delle famiglie ultraricche d'Italia). Con un gettito di circa 10 miliardi l'anno si potrebbero davvero creare oltre 740mila nuovi posti di lavoro". Lo chiede la Cgil in Parlamento.

La patrimoniale creerebbe - secondo Cgil - oltre 700mila posti aggiuntivi, in tre anni, per la produzione di beni comuni e servizi pubblici, a partire dal riassetto idrogeologico e da programmi di nuove politiche sociali (riportando il tasso di disoccupazione al 7,5%, vicino al livello pre-crisi, aumentando il Pil di 2,5 punti), in tutto il territorio nazionale. Serve inoltre una nuova politica industriale per l'innovazione, con il sostegno delle grandi imprese pubbliche nazionali e di Cassa Depositi e Prestiti, programmando nuove infrastrutture materiali e digitali, maggiori risorse per la Ricerca & Sviluppo (che peraltro andrebbero subito ad incrementare il Pil per effetto delle nuove regole Sec-2010) e investimenti pubblici, soprattutto a livello locale (anche attraverso tavoli territoriali di programmazione negoziata per lo sviluppo, con la partecipazioni di tutti gli attori locali al governo della formazione della spesa, dei fondi europei e degli indirizzi delle risorse private). Inoltre il sindacato chiede una forte riduzione del carico fiscale sui redditi da lavoro e da pensione, attraverso un piano di lotta per la riduzione strutturale dell'evasione fiscale e della corruzione, recuperando le risorse utili ad aumentare ed estendere il bonus Irpef. Tre azioni che il Governo potrebbe fare subito, anche nella Legge di Stabilità 2015. Solo un'inversione della politica economica può garantire la ripresa e, con essa, una nuova espansione delle politiche sociali e un avanzamento della struttura economica e produttiva italiana.

 "La deflazione non viene da Marte ma è conseguenza diretta delle politiche di austerità Ue", per questo occorre "rimettere in discussione il patto di stabilità". Lo afferma in audizione sulla legge di Stabilità il segretario confederale della Cgil Danilo Barbi, sottolineando che "accontentarsi dell'austerità flessibile come ci sembra si sia fatto, magari scambiandola con un ulteriore precarizzazione del mercato del lavoro, non e' in nessun modo una risposta e a breve le cose presenteranno il conto". 

La Legge di stabilità nel suo insieme è "inadeguata e insufficiente in termini di investimenti e politiche di sostegno alla crescita. Le risorse nette che effettivamente mette in gioco nel 2015 costituiscono qualche frazione decimale di un punto di PIL" ed è "assente qualsiasi disegno e coordinamento tra politiche di sviluppo e politiche per il lavoro". E' quanto si legge nel testo consegnato dal segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi, per l'audizione sulla legge di Stabilità. Serve un "Piano del Lavoro".

Il Governo scommette "su una forte riduzione delle tasse alle imprese (taglio generalizzato dell'Irap sul costo del lavoro e sgravi contributivi per nuovi contratti a tempo indeterminato) e sulla svalutazione del lavoro (Jobs Act, come "collegato" alla Legge di stabilità) sperando che, senza vincoli e con meno tutele, aumentino gli investimenti privati e, per questa via, l'occupazione. Ma non succederà perché il permanere di una crisi di domanda scoraggia le imprese". Lo afferma la Cgil in audizione sulla Legge di Stabilità. "Anche gli incentivi direttamente legati alla stipula di nuovi contratti a tempo indeterminato realizzeranno più stabilizzazioni e sostituzioni che nuovi occupati".

Uil, stupido taglio patronati contro sindacati - "Capisco che ci sia grande voglia di colpire i sindacati e non mi scandalizza, ma mi scandalizza la stupidità" di farlo tagliando i patronati che invece "gestiscono un servizio che lo Stato non fa perché gli costerebbe di più". Così il leader della Uil Luigi Angeletti in audizione sulla legge di Stabilità. "Se volete colpire i sindacati - ribadisce - questa è la strada più stupida perché così si colpiscono milioni di italiani, quelli meno facoltosi, che si rivolgono a migliaia di patronati dei sindacati" e che porteremo "nelle sedi dell'Inps e poi in quelle della politica" per fare le pratiche "per l'invalidità o per la disoccupazione".

Ugl,con taglio patronati 5.000 in disoccupazione - Il taglio ai fondi per i patronati "è' impensabile: abbiamo sempre servito gratuitamente i cittadini agli sportelli. Così ci sarebbero circa 5000 dipendenti che dovremmo mettere in disoccupazione". Lo ha detto Giuseppe Carenza, dirigente Confederale Ugl, durante l'audizione in Parlamento. Sul bonus di 80 euro Carenza spiega che "doveva essere per i consumi ma come è disegnato difficilmente farà più consumi con le tasse che aumenteranno". Il Tfr in busta paga infine "non ci convince: non significa un aumento della retribuzione. E' piuttosto una doppia tassazione".

 

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