Primo: non farsi prendere dal panico. E' il consiglio che danno tutti gli economisti e gestori su come muoversi nella tempesta dei mercati di questi giorni.
''Le scelte sull'onda dell'emotività si rivelano sempre poco accorte'' ricorda Manuela D'Onofrio, direttore investimenti di UniCredit Private Banking e anche Paolo Guida Responsabile Ricerca per Investitori Privati e PMI, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo ripete che farsi prendere dal panico non serve, ''la volatilità è tipica dei mercati in contesti come quello di oggi, c'è nervosismo ma il quadro economico non è drammaticamente mutato e sia le autorità cinesi che quelle in Europa e Usa hanno ancora strumenti per rispondere''. ''Con la fiducia degli investitori profondamente negativa e un'elevata avversione al rischio, è probabilmente troppo tardi per vendere - commenta Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel, in merito alle turbolenze dei mercati azionari - la nostra intenzione è piuttosto cercare opportunità in acquisto in aree che stanno beneficiando di questo contesto, senza perdere di vista il rischio complessivo del portafoglio''.
Le ultime 5 sedute hanno fatto tornare in mente le giornate frenetiche del luglio 2008 ma ''nei fondamentali macro non ci sono notizie tali da farci ritenere di essere sulla soglia di una nuova recessione'' precisa la Chief Investment Officer di Unicredit Private Banking. Il rallentamento dell'economia in Cina, sommato alla continua discesa del prezzo del petrolio e la svalutazione di yuan e delle valute limitrofe hanno scatenato la tempesta ma sembra più la sovrapposizione di una serie di fattori negativi, su mercati 'maturi' dopo una serie ininterrotta di rialzi, nel periodo più 'illiquido' dell'anno, che ha portato a un'esplosione di volatilità destinata ad esaurirsi. ''La Cina sta rallentando, anche se non si comprende quanto, ma sia le autorità cinesi che le altre economie globali hanno gli strumenti per rispondere: con una politica espansiva la prima mentre gli occidentali con misure a favore del consolidamento della crescita'' osserva Guida.
Il consiglio su come muoversi nella tempesta è innanzitutto: ''evitare decisioni emotive, attendere l'evolversi nelle prossime settimane della situazione - dice Guida - in vista di una molto probabile risposta delle autorità cinesi. Non sorprenderebbe - conclude - che già nei prossimi giorni arrivassero segnali dalle autorità monetarie anche europee e la Fed probabilmente non aspetterà il prossimo meeting per mandare un suo messaggio''. ''Per un piccolo investitore che gestisce quindi i suoi risparmi con prudenza, la cosa migliore è stare alla finestra. A partire da ottobre dovrebbe esserci un quadro più chiaro - aggiunge D'Onofrio - e ci sono segnali che ci fanno pensare che nell'ultimo trimestre avremo una stabilizzazione con una moderata ripresa''. Nel frattempo la cosa da fare è ''verificare la composizione del portafoglio per non avere sorprese nei settori più a rischio, avere un portafoglio ben bilanciato, rimanendo su Europa e Usa'' aiuta a superare i marosi di queste settimane.
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