Le trattative con i piloti sul nuovo piano di ristrutturazione, e in particolare sull'aumento della produttivita', sono fallite, e ora Air France dovra' procedere con "un rilevante piano di riduzione del personale", in cui non sono esclusi licenziamenti secchi "come ultima ratio". Lo ha spiegato in questi giorni l'amministratore delegato del gruppo Air France-Klm, Alexandre de Juniac, ai microfoni di Europe 1. Il top manager non ha dato dettagli sul numero di posti che saranno tagliati, ma i media francesi parlano di diverse migliaia, fino a 3.000.
La cifra definitiva dovrebbe essere determinata in una riunione del comitato centrale d'impresa, fissata lunedi'. "Quel che ci siamo impegnati a fare e' tentare di privilegiare le partenze volontarie", ha spiegatp de Juniac, ma "se servira', la compagnia potrebbe ricorrere a partenze non volontarie", che saranno pero' "eccezionali e limitate". La compagnia francese si era data tempo fino al 30 settembre per trovare un accordo con il sindacato dei piloti sulle "misure di produttivita'" per ottenere, nelle parole della societa', "un ritorno ai profitti durevole". Ma nella serata di ieri si e' vista costretta ad annunciare ufficialmente il fallimento delle trattative, e il conseguente avvio di un "piano alternativo" per il rilancio della competitivita' rispetto al progetto originale, battezzato 'Perform 2020'. Stamattina, pero', sia de Juniac sia un rappresentante del sindacato maggioritario dei piloti non hanno escluso che si possa riaprire il negoziato, con "nuove proposte".
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