La legge di stabilità 2016 porta con sé la cancellazione di Imu e Tasi sulla prima casa per una platea di 19,7 milioni di contribuenti, per un totale di 3,5 miliardi di euro. A tanto ammonta infatti il gettito 2014 delle due imposte, secondo i dati del Dipartimento delle Finanze.
L'abolizione riguarda sia gli immobili "normali" che quelli di lusso, accatastati nelle categorie A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli, palazzi storici).
Secondo il calcoli della Uil, il risparmio medio salirà con il valore della casa. Se infatti per le abitazioni non di pregio, chiamate a pagare solo la Tasi, il versamento si aggira oggi in media sui 180 euro (230 euro nelle città capoluogo), per le abitazioni di lusso il costo della somma Tasi e Imu arriva mediamente a 2.780 euro. Il risparmio massimo riguarda comunque una parte minima di popolazione, visto che oltre i 600 euro hanno pagato lo scorso anno appena 583 mila italiani. In base ai dati delle Finanze, la stragrande maggioranza dei contribuenti (14 milioni) hanno infatti pagato meno di 200 euro.
L'obiettivo dell'operazione, diventata una delle bandiere della manovra, è nelle intenzioni di Matteo Renzi quello di rafforzare la fiducia, essenziale per spingere gli italiani a rimettere in circolo il denaro e quindi per rilanciare i consumi. Non secondario potrebbe essere peraltro l'impatto sull'edilizia, tra i settori più colpiti dalla crisi e dall'emorragia occupazionale degli ultimi anni e alla quale sono destinate anche misure più specifiche come proroga dell'ecobonus e del bonus mobili, sganciato questa volta, per le giovani coppie, dal vincolo ristrutturazioni. In questo contesto si inserisce anche "l'intervento straordinario per le case popolari", ovvero lo stanziamento di 170 milioni di euro per favorirne l'efficientamento energetico.
L'abolizione di Tasi e Imu sarebbe infine benvista anche dal mondo bancario, alle prese con un settore dei mutui ingessato da anni di crisi profonda del mercato immobiliare che sulla scia della manovra potrebbe finalmente ripartire.
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