Abolizione delle tasse sulla prima casa senza rincari sulle seconde, innalzamento del tetto dei 3mila per l'uso del contante, mentre scendono da 22mila a 15mila i punti scommesse e corner. Sono queste le ultime novità del testo della Legge di Stabilità. Misure che, però, non è ancora possibile leggere in quanto, a sei giorni dal varo in Consiglio dei ministri, il testo non è ancora giunto al Quirinale e quindi neanche alle Camere. Per Matteo Renzi, che difende l'impianto della sua manovrà, si tratta di aspettare solo "alcune ore". L'attesa, viene spiegato, è dovuta alla volontà del premier di voler rileggere a Palazzo Chigi con il proprio staff tutte le norme per poter limare il testo fino all'ultimo momento, prima di consegnarlo nelle mani di Sergio Mattarella. In particolare, secondo alcune alcune indiscrezioni, l'impegno dei tecnici sarebbe ora concentrato sulle tabelle di copertura delle misure indicate nei primi testi. Coperture alle quali si starebbe lavorando con estrema precisione.
D'altronde - spiegano fonti parlamentari - anche negli scorsi anni (ad eccezione della parentesi dell'esecutivo Monti, ndr) la Manovra ha sempre impegnato diversi giorni prima di arrivare al Quirinale. Le opposizioni però protestano in un inedito asse che congiunge Forza Italia a Sel e Cgil: "Se va bene arriva a fine settimana", tuona Renato Brunetta. "Cosa ha approvato il Consiglio dei ministri sei giorni fa? - aggiunge il capogruppo di Fi - Abbiamo il grande dubbio che le tabelle mandate a Bruxelles non siano le stesse che arriveranno in Parlamento". Critiche condivise da Sel: "Renzi la smetta di prendere in giro gli italiani e le istituzioni e tiri fuori le carte", sottolinea il capogruppo a Montecitorio Arturo Scotto. Sulla stessa linea d'ombra i sindacati. "Aspettiamo il testo definitivo. Mi pare che alla quarta, quinta versione diventi una forma di logoramento", ironizza il segretario della Cgil Susanna Camusso. Il 27 ottobre Cisl, Cgil e Uil si incontreranno per decidere se manifestare unitariamente a sostegno di un rinnovo "adeguato" dei contratti della Pa. Ma il nodo più delicato, almeno dal punto di vista politico, resta sempre quello della casa. Dopo un incoraggiante, seppur informale, via libera sull'abolizione di Imu e Tasi, si guarda con diffidenza all'ennesimo invito dell'Europa a "spostare il carico delle tasse dal lavoro verso consumi e proprietà". "Alcune azioni prese a livello di politica fiscale non sono in linea con le raccomandazioni generali", afferma da Bruxelles il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis ricordando che comunque bisogna attendere le "previsioni economiche del 5 novembre" per una valutazione più precisa. Sul fronte interno la minoranza Pd, pur avendo incassato l'abolizione dell'Imu per case di lusso e castelli, continua a chiedere correzioni strutturali. Renzi, intanto, rassicura anche Confedilizia, allarmata dalla ipotesi che ai Comuni sia lasciata la possibilità di aumentare dello 0,8 per mille le aliquote Imu e Tasi sulle seconde case: varrebbe 2 miliardi di tasse. "Nella legge c'è una norma che impone a Comuni e Regioni di non alzare le tasse", spiega il premier. Sul piede di guerra i Caf che protestano contro l'ipotesi di riduzione dei compensi, tra i 60 e 100 milioni l'anno, e, di fatto, minacciano un boicottaggio del nuovo 730. Il taglio, previsto dalla legge di Stabilita' - spiega la Consulta dei Caf - potrebbe minare "l'equilibrio economico delle società dei Caf". "La collaborazione e l'apporto dei Caf rischierebbe di interrompersi complicando il percorso di attuazione della dichiarazione precompilare che i Caf potrebbero tornare a gestire secondo modalità meno complesse".
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