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Istat, cresce ottimismo italiani ma non soddisfazione

Istat, cresce ottimismo italiani ma non soddisfazione

Migliora reddito famiglie, ma forti disuguaglianze

ROMA, 05 dicembre 2015, 16:50

Redazione ANSA

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Migliora reddito famiglie, ma forti disuguaglianze - RIPRODUZIONE RISERVATA

Migliora reddito famiglie, ma forti disuguaglianze - RIPRODUZIONE RISERVATA
Migliora reddito famiglie, ma forti disuguaglianze - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel 2014 è cresciuto l'ottimismo degli italiani nei confronti del futuro, ma rimane stabile il numero degli italiani soddisfatti per la propria vita. Lo afferma l'Istat, che ha presentato oggi il rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile.
    Dal 24% di persone sopra i 14 anni che nel 2013 ritenevano che la propria situazione sarebbe migliorata nei 5 anni successivi, afferma il documento, si è passati al 27% nel 2014.
    "L'ottimismo per il futuro - ha sottolineato Linda Laura Sabbatini, che dirige il dipartimento per le Politiche Sociali dell'Istat - cresce soprattutto per il segmento giovanile, nonostante siano proprio i giovani in soggetti più colpiti dalla crisi".
    Il rapporto registra un aumento della soddisfazione per il tempo libero, dal 63% al 64,6%, e di quella per la condizione economica, dal 40,1% al 43,4%. Nonostante l'ottimismo aumentato gli italiani sono ancora cauti nel dirsi soddisfatti della propria vita. L'indice di soddisfazione ha avuto un forte crollo nel 2012, quando è sceso da 100 a 89,1, ed è stabile da due anni ad 89. 

Migliora reddito famiglie, ma forti disuguaglianze  - Il benessere economico delle famiglie italiane è in aumento, ma con forti disuguaglianze soprattutto al Sud. Lo afferma il rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes) presentato oggi dall'Istat. Secondo il documento aumentano il reddito disponibile (dello 0,7% nel 2013 e dello 0,1% nel 2014), e il potere d'acquisto, cresce la spesa per i consumi e sempre meno famiglie mettono in atto strategie per contenere la spesa. Anche se il rischio di povertà e la povertà assoluta sono in diminuzione, segnala il rapporto, cresce la quota di individui che vivono in famiglie che hanno intensità lavorativa molto bassa, cioè dove le persone hanno lavorato meno del 20% del potenziale, arrivata al 12,1%. "Il Mezzogiorno - sottolinea il documento - oltre ad avere un reddito medio disponibile decisamente più basso del Nord e del Centro, ha anche la più accentuata disuguaglianza reddituale: il reddito posseduto dal 20% della popolazione con i redditi più alti è 6,7 volte quello posseduto dal 20% con redditi più bassi, mentre nel Nord il rapporto è di 4,6". L'indice composto di reddito e disuguaglianza, sottolinea l'Istat, è leggermente più alto rispetto al 2013, ma di appena 0,2 punti (da 97,5 a 97,7). Anche l'indice del disagio economico aumenta leggermente, ma resta molto al di sotto del 2010.
   

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