Wall Street affonda, con gli indici americani che perdono oltre il 3%. Il Dow Jones perde il 3,02% a 15.880,36 punti, il Nasdaq cede il 3,88% a 4.436,49 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 3,08% a 1.862,61 punti.
Venerdì nero per le Borse europee che hanno bruciato in un sol colpo 260 miliardi di capitalizzazione. L'indice Stoxx 600 ha perso il 2,82%, scivolando sui minimi di un anno fa in scia ai timori legati alla crescita globale e soprattutto al tonfo del petrolio a New York, piombato nuovamente sotto la soglia dei 30 dollari al barile.
Milano precipita con Europa, Mps e Yoox le peggiori - Venerdì nero per la Borsa di Milano e gli altri listini europei e d'Oltreoceano. Il Ftse Mib ha chiuso infatti l'ultima seduta dell'ottava con un calo del 3,07% a 19.195 punti. A pesare i crescenti timori degli investitori sulla crescita globale e, soprattutto, il tonfo del petrolio a New York tornato sotto i 30 dollari al barile. Tra i peggiori titoli, protagonisti anche di sospensioni al ribasso, si segnalano Mps (-6,7%), Yoox Net-a-Portér (-6,5%), Tenaris (-6,2%) e Finmeccanica (-4,7%). Male anche la galassia Agnelli con Fca che è arretrata del 2,78%, Ferrari del 3,27% ed Exor (-5,55%). Tra gli altri congelati al ribasso risultano anche la Bper (-5,14%), Banca Mediolanum (-3,75%). Forti vendite anche su Telecom (-5,5%) nel giorno in cui è emerso che Vivendi ha incrementato la quota di un altro 0,8% circa, arrivando oltre il 21%. L'unico titolo a chiudere intorno alla parità è stato invece quello di Italcementi (+0,10 a 10,20 euro) in vista dell'Opa di HeidelbergCement di 10,60 euro per azione.
Continua picchiata Mosca, -6,18% - Borsa di Mosca in pesante calo mentre precipita il prezzo del petrolio. L'indice Rts in dollari perde il 6,18%, mentre l'indice Micex fa registrare una flessione di quasi il 5% scendendo sotto i 1.600 punti per la prima volta dal luglio del 2015.
Asia giù con tonfo Shanghai, nuovi timori su petrolio - Borse asiatiche in calo dopo le turbolenze ieri in Europa e indifferenti al balzo di Wall Street, tra il nuovo scossone a Shanghai (-3,55%) - entrato ormai in una fase definita dell'Orso o discendente - e le nuove incertezze sulle quotazioni del petrolio. Hong Kong perde l'1,35%, con la valuta locale indirizzata verso i peggiori cali segnati in due giorni dal 1992: Il dollaro di Hong Kong ha perso oggi lo 0,1%, dopo i cali dello 0,3% giovedì. Intanto le quotazioni offshore dello yuan segnano cali dell'1% in questa settimana, mentre le quotazioni al fixing onshore sono oggi sostanzialmente stabili. I future sui mercati europei indicano un'apertura in calo, con l'Euro Stoxx 50 a marzo in ribasso dello 0,8%.
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