"Atlante ha le spalle strette e le gambe molli.
Il fondo è una mossa della disperazione - messa in atto grazie alla residua credibilità della "vecchia guardia" della governance bancaria italiana - davanti all'urgenza e alla gravità del riassetto del sistema bancario, che oggi raschia il fondo del barile finanziario nazionale per provare a sostenere le crisi più urgenti e acute".
Lo afferma Carlo Alberto Maffè,
docente di strategia alla Bocconi in merito al fondo. Per non
diventare un pericoloso elemento di "arrocco nazionale", di
chiusura alle logiche di mercato e di repulsione dei principi
dell'Unione Bancaria, deve chiarire alcuni punti". Il docente
elenca così "struttura legale e patrimoniale, governance ed
economicità di gestione, profili antitrust e conflitti
d'interesse, nonché effetti sul CET1". "Altrimenti non solo
rischierà di non passare l'esame della Commissione Europea e del
SSM, ma diventerà l'estremo segnale di inadeguatezza del
capitalismo finanziario nazionale".
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