Il valore dell'austerity e del
flusso di capitali stranieri va riconsiderato perche' si puo'
tradurre in un aumento delle disuguaglianze e avere effetti
sulla sostenibilita' della crescita. Lo afferma uno studio
condotto da tre economisti del Fmi, mettendo di fatto in dubbio
alcuni dei principi del neoliberismo che, secondo alcuni
critici, sono alla base delle decisioni del Fondo.
Lo studio, dal titolo 'Neoliberismo: sopravvalutato?',
mostra il dibattito all'interno del Fmi sulle ricette anti
crisi, anche se difficilmente almeno per il momento si tradurra'
in un cambio di rotta per l'istituto. Un dibattito che segue la
controversia sull'austerity dopo la crisi finanziaria e la
recessione globale. ''C'e' molto di positivo nell'agenda
neoliberal. In ogni caso ci sono alcuni aspetti che non hanno
portato i risultati voluti'' aumentando le disuguaglianze e
mettendo a rischio la crescita, si legge nello studio.
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