''Senza un'azione decisa per rafforzare la crescita, l'elevata disoccupazione e l'elevato livello del debito continueranno, lasciando l'area euro vulnerabile al rischio di stagnazione''. Lo afferma il Fmi nell'Article Iv sull'Area euro, sottolineando che la ripresa di Eurolandia si e' ''rafforzata negli ultimi due trimestri''. Ma non bisogna compiacersi: ''le prospettive di medio termine sono ancora deboli''. La crisi dei rifugiati ha messo alla prova l'area euro: le divisioni e le tensioni emerse potrebbero essere esacerbate da una Brexit, che contribuirebbe ad aumentare l'euroscetticismo e l'incertezza. Lo afferma il Fmi nell'Article IV sull'area euro, sottolineando che la crisi dei rifugiati ha messo in evidenza le divisioni politiche di Eurolandia, che potrebbero aumentare se i controlli ai confini persisteranno, mettendo a rischio la liberta' di movimento nel mercato unico. I rischi politici nell'area euro sono aumentati in modo significativo. ''Serve un'azione collettiva forte per calmare l'euroscetticismo e ravvivare la fiducia nell'unione monetaria''. Lo afferma il Fmi nell'Article Iv dell'area euro, sottolineando che ''senza azioni decise per sostenere la crescita e rafforzare l'integrazione, l'area euro potrebbe essere soggetta a instabilita' e ripetute crisi di fiducia''.
Il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha chiesto agli "amici britannici" di non abbandonare l'Ue perché altrimenti "si aprirà un periodo di incertezza nell'Ue e nel mondo". Ma se la Brexit dovesse materializzarsi, "l'Ue non sarebbe in pericolo di vita e il percorso di integrazione continuerebbe, anzi verrebbe aumentato". Junker ha concluso: "abbiamo affrontato molte crisi non ne abbiamo bisogno di un'altra".
ALLARME BCE SU BREXIT - Un'eventuale 'Brexit' rappresenta un rischio per la crescita dell'Eurozona. Lo dice ripetutamente la Bce nel suo bollettino, secondo cui "i rischi al ribasso sono ancora connessi all'andamento dell'economia mondiale, all'imminente referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea e ad altri rischi geopolitici". La stessa crescita inglese "è potenzialmente limitata dall'incertezza circa il referendum". Le ultime stime della Bce danno una crescita dell'1,6% nel 2016 e dell'1,7% nel 2017 e nel 2018.
Il quantitative easing della Bce sta aiutando l'economia e un "ulteriore stimolo" dovrebbe provenire dalle misure ancora da attuare. Tuttavia il consiglio direttivo "seguirà con attenzione l'evoluzione delle prospettive per la stabilità dei prezzi e, se necessario per il conseguimento del suo obiettivo, agirà ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell'ambito del suo mandato". Lo scrive la Bce nel bollettino economico.
Sondaggio Ipsos s'allinea, Brexit prima volta in testa - E' ondata pro-Brexit anche secondo Ipsos-Mori, il piu' importante istituto demoscopico britannico rimasto fino a ieri a indicare un vantaggio del fronte filo-Ue in vista del referendum del 23 giugno. La svolta arriva oggi, riferisce l'Evening Standard online, con un nuovo sondaggio telefonico che ribalta i dati e accredita allo schieramento del no all'Europa (Leave) sei punti di vantaggio su quello del si' (Remain): 53% a 47.
Bank of England, rischio impatto economia mondo - Un voto a favore della 'Brexit' nel referendum del 23 giugno rischia di innescare "ripercussioni negative" sull'economia globale, e rappresenta la maggiore minaccia alla stabilità finanziaria britannica, ma potenzialmente anche a quella mondiale, con il potenziale di un "acuto" deprezzamento della sterlina. A ribadire l'allarme, rinforzandolo, è la Banca d'Inghilterra, che a una settimana dal voto ha lasciato i tassi fermi.
Rajoy, uscita Gb sarebbe 'una catastrofe' - Una vittoria del 'si' al referendum britannico sulla Brexit sarebbe "una catastrofe", la "peggiore notizia in termini economici" ha avvertito il premier uscente spagnolo Mariano Rajoy, che si è detto però fiducioso che i britannici "alla fine voteranno per restare in Europa". Una uscita di Londra sarebbe "una catastrofe per l'economia britannica ma anche per quelle europee". Rajoy ha ricordato fra l'altro che la Spagna riceve ogni anno 15 mln di turisti dal Regno Unito e che sono 400mila i britannici che vi risiedono.
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