Gli interventi per l'allungamento della durata degli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi dovrebbero riguardare "secondo una stima preliminare dalle 35 mila alle 40 mila persone". Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine dell'incontro con sindacati e Regioni per l'ampliamento delle tutele a copertura del 2016.
Il governo stanzierà nel decreto correttivo sul Jobs Act circa 370 milioni di euro a copertura di diverse forme di ammortizzatori sociali a valere sul 2016. E' questa la cifra emersa dalle dichiarazioni del ministro del Lavoro. Si tratta di "85 milioni di euro" per il prolungamento della Cigs nelle aree di crisi cui vanno aggiunti "150 milioni" per il sussidio da riconoscere a quanti, in queste zone, sono rimasti privi di ogni sussidio. Il terzo stanziamento equivale a "135 milioni di euro" ed è dedicato all'ampliamento della Naspi (Indennità di Disoccupazione) da tre a quattro mesi per i lavoratori stagionali "ricorrenti".
Per il 2017 il governo punta a stanziare "1,5 miliardi" di euro per gli interventi di lotta alla povertà, così "arriveremo a coprire tutti i nuclei familiari in difficoltà con minori". Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a chi gli chiedeva di un aumento delle risorse da dedicare al capitolo al termine dell'incontro con i sindacati sugli ammortizzatori.
Sindacati, un anno in più ammortizzatori per 30 mila - Ci saranno ammortizzatori sociali ancora per un anno a tutela di circa 30 mila lavoratori delle aree di crisi. Le risorse stanziate dal governo sono pari a 235 milioni di euro, l'intervento sarà inserito nel decreto correttivo del Jobs Act, in arrivo nei prossimi giorni. Si tratta di un prolungamento della Cigs di 12 mesi e di un sussidio di 500 euro mensili, sempre per un anno, per chi è rimasto senza alcun ammortizzatore. Un sostegno sociale di 500 euro mensili per 12 mesi per quei lavoratori delle aree di crisi rimasti senza ammortizzatori. E' questa la nuova misura emersa nell'incontro al ministero del Lavoro, secondo quanto riportano fonti sindacali. Il governo stanzierebbe per questo strumento 150 milioni dei 235 complessivi per le aree di crisi.
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