Nell'area euro la priorita' e' ridurre i crediti deteriorati e affrontare le mancanze di capitale delle banche deboli. Lo afferma il Fmi. ''Riforme che accelerano il recupero degli asset e favoriscono piu' facili procedure di insolvenza porterebbero ampi benefici: con queste riforme l'impatto netto per l'area euro dalla vendita di crediti deteriorati passerebbe da una perdita di circa 80 miliardi di euro a un guadagno di 60 miliardi di euro. Rafforzare l'efficienza operativa con una razionalizzazione delle filiali potrebbe migliorare le spese delle banche di 40 miliardi di euro''.
Il debito globale vola a livelli mai visti, schizzando a 152.000 miliardi di dollari o il 225% del pil globale alla fine del 2015. Circa 100.000 miliardi di dollari, o i due terzi, sono rappresentati dal debito privato, quello delle aziende non finanziarie e delle famiglie. Lo afferma il Fmi, sottolineando che un eccessivo debito privato e' associato con le crisi finanziarie, accompagnate da rallentamenti economici piu' profondi e protratti.
''Le autorita' italiane hanno adottato una strategia su piu' fronti per rafforzare il sistema italiano'', ma ''gli sforzi del governo italiano per facilitare il credito e gli acquisti di sofferenze potrebbero non essere sufficienti a ridurle nella quantita' e alla velocita' necessaria per rafforzare il sistema''. Lo afferma il Fmi, invitando le autorita' a valutare la qualita' degli asset delle banche piccole non soggette alla Bce e monitorare banca per banca gli ambiziosi target fissati per la riduzione degli Npl.
A proposito delle vicende che coinvolgono le banche italiane, e in particolare Mps, il Fondo monetario spiega che "affrontare le sfide" e le difficoltà delle ''banche deboli è importante per ridurre la pressione sul settore bancario italiano nel suo complesso". Affrontare le mancanze di capitale delle banche deboli è necessario per assicurare la stabilita' del sistema e il sostegno all'economia", spiega ancora il Fondo.
Dall'inizio dell'anno la capitalizzazione di mercato delle banche nelle economie avanzate e' calata di 430 miliardi di dollari, aumentando le sfide nell'affrontare le debolezze del sistema bancario, soprattutto per le piu' deboli banche europee. Lo afferma il Fmi, sottolineando che le banche e le istituzioni finanziarie nei paesi avanzati si trovano ad affrontare sfide per mantenere e migliorare i propri ratio di capitale in questa nuova era di bassi tassi di interesse.
I rischi alla stabilità finanziaria nel breve termine sono calati, ma quelli nel medio termine sono in aumento. E includono il rallentamento della ripresa che ha spinto i mercati finanziari ad attendersi un periodo di bassa inflazione, bassi tassi di interesse e un ritardo nella normalizzazione della politica monetaria. Lo afferma il Fmi nel Global Financial Stability Report. Una ripresa ciclica non risolverà il problema della bassa redditività delle banche: il 25% delle banche nelle economie avanzate (circa 11.700 miliardi di dollari in asset) resterebbero deboli e si troverebbero ad affrontare significative sfide strutturali. Secondo l'Fmi 'Servono riforme più profonde, soprattutto per le banche europee''.
Peter Dattles, il vice responsabile del Dipartimento del mercato dei capitali interviene su Deutsche Bank è spiega che e' una banca importante a livello di sistema e deve convincere gli investitori sul fatto che il suo modello di business e' sostenibile andando avanti e di riuscire a superare i rischi operativi che arrivano dalle dispute legali in atto. ''Sono sicuro che queste sfide saranno affrontate''.
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