Le borse asiatiche soffrono dopo il risultato del referendum costituzionale italiano. Le cinesi in particolare viaggiano in terreno negativo: l'indice Composite di Shanghai cede l'1,4%, mentre quello di Shenzhen perde l'0,88%. A Tokyo l'indice Nikkei si attesta a 0,82%. In Corea, l'indice Kospi è a -0,37%. In negativo viaggia anche Hong Kong, con l'Hang Seng a -0,72%, e Sidney ha chiuso -0,8%. Dopo l'annuncio delle dimissioni di Matteo Renzi l'euro scivola ai minimi degli ultimi 20 mesi, poco sopra quota 1,05 sul dollaro. Peggio di quanto accadde subito dopo lo shock della Brexit, sottolineano gli analisti.
Sono le banche, specie in queste ore decisive per l'aumento di capitale Mps, le osservate speciali per la riapertura della Borsa . Secondo la maggioranza degli analisti, il loro andamento sarà strettamente collegato a quello dei titoli di Stato, il primo obiettivo della speculazione, sia al rialzo sia al ribasso. Prima del voto il clima sulle banche non era però pessimo: nell'ultima settimana è apparso chiaro che gli investitori si sono mossi molto compatti. In un quadro di attesa delle Borse europee e di rialzo marginale della media dei titoli del comparto (l'indice Euro stoxx del credito è salito dello 0,7%), Intesa è cresciuta del 5,4%, Unicredit e il Banco popolare del 5,6%, rialzi simili che testimoniano come anche dall'estero gli ordini siano stati coordinati. Discorso diverso per Mps, molto volatile da mesi e scesa nella settimana del 2,5%, ma in crescita del 13% nelle ultime quattro sedute.
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