L'incertezza legata all'esito del referendum costituzionale in Italia e alla caduta del governo guidato da Matteo Renzi hanno portato Moody's a tagliare le prospettive per l'Italia, portando l'outlook da 'stabile' a 'negativo'. Mentre il rating per ora resta confermato a Baa2. La decisione arriva a poche ore dalle dimissioni di Renzi formalizzate dal Quirinale.
Secondo l'agenzia internazionale, la vittoria del 'no' al referendum sulla Costituzione, aprendo una nuova fase di crisi politica in Italia, non fa altro che pesare ulteriormente sui gia' lenti progressi sul fronte delle riforme strutturali in campo economico e fiscale e su una crescita economica piatta, a cui si unisce una produttivita' altrettanto stagnante. Senza parlare poi - sottolinea Moody's - della zavorra rappresentata dall'elevato debito pubblico italiano, i cui obiettivi di riduzione rischiano ora di essere per l'ennesima volta disattesi e rinviati nel tempo, con la conseguenza di prolungare - si spiega - l'esposizione del debito sovrano ad eventuali shock sui mercati.
Capitolo banche. Anche qui Moody's vede un fattore di notevole rischio, con il sistema del credito italiano che ha bisogno - si sottolinea - di una significativa ricapitalizzazione da parte del governo. Ricapitalizzazione senza la quale il sistema potrebbe entrare ancor piu' in difficolta'. Perche' la comparsa di nuovi stress sui mercati finanziari e su quelli del debito, unita a un clima politico piu' turbolento, puo' portare -conclude Moody's - a conseguenze negative per il credito.
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