"I voucher sono ormai diventati i pizzini che retribuiscono qualsiasi attività. Così facendo si inquina il buon lavoro e si condannano milioni di giovani e lavoratori a un futuro assai povero. Vanno aboliti". La leader della Cgil Susanna Camusso, interpellata dall'ANSA, interviene così nella polemica sull'uso dei voucher.
La polemica sull'uso dei voucher, nati per contrastare il lavoro nero, è esplosa per l'uso incontrollato che è stato fatto da parte di aziende e pubbliche amministrazioni. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha detto che si valuteranno gli effetti prodotti dalla tracciabilità e se non dovessero essere soddisfacenti si valuterà un nuovo intervento. La polemica ha coinvolto nei giorni scorsi anche il Comune di Torino che li utilizzerà per retribuire alcuni giovani mediatori culturali, chiamati ad affiancare i dipendenti agli sportelli.
Il Comune ha replicato che il bando deriva da una delibera della giunta Fassino e che in ballo ci sono 25.000 euro stanziati per il progratto dalla Compagnia di San Paolo. "Il Comune di Torino, dopo aver ridotto i finanziamenti alle attività di mediazione culturale, si arrampica sugli specchi e scarica le colpe sulla precedente amministrazione solo per giustificare l'uso improprio che ha fatto dei voucher. È uno scaricabarile insopportabile", replica Camusso. "Il sindacato è sempre stato disponibile - afferma la leader della Cgil - a esaminare e discutere le soluzioni che permettano di contenere i costi, avere un più che decoroso livello qualitativo e quantitativo di prestazione, e un lavoro dignitoso e strutturato. Né questa, né la precedente amministrazione si sono mai preoccupate di avviare un confronto con i lavoratori per affrontare le tematiche sociali, per esaminare eventuali problemi occupazionali, per capire quali strumenti adottare.
Sono state invece molto sensibili e pronte ai suggerimenti e ai finanziamenti che giungevano dall'esterno dell'amministrazione". "Il caso del comune di Torino - conclude Camusso - non è l'unico. I voucher nella pubblica amministrazione vengono ormai usati per tutto: per sostituire i lavoratori in essere, come forma assistenziale, per pagare attività del terzo settore, per retribuire il lavoro occasionale. Tutti usi dannosi e impropri".
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