I dati trimestrali del pil sono "volatili", la Commissione guarda a quelli annuali per valutare i conti pubblici, e quindi non cambia la richiesta all'Italia di correzione dello 0,2% che "serve a portare l'Italia all'interno del margine tollerato di deviazione dallo sforzo strutturale raccomandato dal Consiglio per il 2017": è quanto fanno sapere fonti Ue dopo la diffusione da parte dell'Istat della stima flash sull'andamento del quarto trimestre e della crescita complessiva per il 2016.
Il governo quindi resta impegnato a individuare le misure per coprire la richiesta di una 'manovrina' da 3,4 miliardi, cercando di evitare il ricorso ad un aumento delle accise su cui è arrivato lo stop del Pd e di Matteo Renzi. Alla direzione di lunedì scorso i dem hanno alzato i toni anche sulle privatizzazioni, aprendo un confronto anche interno al governo. Ai dubbi sul fronte Poste espressi dal sottosegretario Antonello Giacomelli ha risposto però il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, dicendosi "favorevole" a mettere sul mercato la seconda tranche della società a patto che il controllo resti "pubblico".
Ieri era stato lo stesso ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a confermare la linea delle privatizzazioni: "Le privatizzazioni fin qui fatte e quelle che faremo - ha chiarito - non tolgono dal posto di guida lo Stato, lo mantengono là con più strumenti a disposizione. Gli obiettivi strategici che lo Stato affida alle sue partecipate rimangono pienamente operativi. Se ci sono timori rispetto a questo tema sono idee semplicemente sbagliate".
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