Le sanzioni economiche non hanno minato i rapporti economici fra Italia e Russia: +24% dell'export e +16% dell'import quest'anno sono i dati che ha citato per dimostrarlo il ministro degli Esteri Angelino Alfano che oggi, a margine del forum Ambrosetti di Cernobbio, ha avuto un incontro con il vicepremier russo Arkady Dvorkovich insieme a un drappello di imprese italiane e russe. Il peso dei rapporti si capisce leggendo solo l'elenco dei presenti come gli amministratori delegati Francesco Starace di Enel, Alessandro Profumo di Leonardo, Renato Mazzoncini di Ferrovie, Stefano Cao di Saipem, Marco Alverà di Snam, Maurizio Tamagnini di Fondo strategico Italiano nonché il presidente di Eni, Emma Marcegaglia mentre dal lato russo sono intervenuti rappresentanti di società come Eviva, Avelar Energy, Ferrovie Russe e Avdotor. Alfano, ha sottolineato poi, ha ribadito la lealtà alle sanzioni che però secondo Dvorkovich non paralizzano le relazioni. "Le sanzioni creano difficoltà - ha osservato - ma i progetti vanno avanti. Quindi le sanzioni non influenzano le decisioni delle aziende di andare avanti con i progetti".
Dopo l'introduzione di Alfano e del vicepremier russo, sono stati i singoli partecipanti, a partire da Emma Marcegaglia e Starace a spiegare lo stato dei lavori sugli investimenti in corso e Dvorkovich ha risposto puntualmente. Certo c'è chi vorrebbe fare di più ma non può a causa delle sanzioni (ad esempio Leonardo e Snam). L'invito del numero due di Mosca è stato a far arrivare in Russia anche le piccole e medie imprese italiane, invitando le banche italiane ad investire anche in imprese russe e aprendo a possibili investimenti comuni di imprese italiane e russe in paesi terzi, ad esempio nel settore delle ferrovie. "L'incontro è stato molto positivo. Ci sono alcuni temi aperti che abbiamo deciso di discutere il 7 novembre in Russia". "Le sanzioni non sono state cancellate - ha concluso Alfano - ma le relazioni invece di essere annullate tra Italia e Russia rimangono forti".
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