Tim ha ufficialmente convocato l'assemblea del 24 aprile chiamata, tra l'altro, ad approvare il bilancio ed eleggere il collegio sindacale. Con la pubblicazione dell'avviso di convocazione scattano i dieci giorni di tempo entro i quali il fondo Elliott potrà chiedere l'integrazione dell'ordine del giorno, ponendo all'esame dell'assemblea il tema della revoca dei alcuni dei consiglieri espressione di Vivendi, a partire dal presidente Arnaud de Puyfontaine e dell'ad Amos Genish.
L'ordine del giorno dell'assemblea è particolarmente nutrito: oltre che sul bilancio e sul collegio sindacale i soci, dovranno esprimersi sulla relazione sulla remunerazione, sul piano di incentivazione al management e a Genish, sul conferimento dell'incarico di revisione per il periodo 2019-2027 e sulla nomina di un amministratore (Genish, cooptato in consiglio dopo l'uscita dell'ex ad Flavio Cattaneo). Ma il punto più 'caldo', quello della revoca dei consiglieri di Vivendi, ancora non figura all'ordine del giorno.
Due lettere sono state inviate dal ministro dello Sviluppo Carlo Calenda ai vertici di Tim per chiedere chiarimenti urgenti sui ribassi richiesti ai fornitori di servizi e applicati anche ai servizi di call center. La notizia, riportata da Il Sole 24 Ore, trova conferma in ambienti ministeriali.
Le due sollecitazioni nascono dalla presa di posizione dei sindacati sulla politica degli appalti, con la quale era stato denunciato un taglio dei costi tra il 10 e il 20% che coinvolge tutti i fornitori. Nella lettera inviata all'Ad di Tim, Amos Genish - secondo quanto riporta il quotidiano - esprime timori per l'impatto occupazionale che tale scelte potrebbero avere, pur specificando di non voler interferire nelle dinamiche commerciali del gruppo, riporta i rischi riferiti dai sindacati per un settore che impegna 20mila tecnici qualificati e attiva 25 mila posti dell'indotto.
Il ministro sembra inoltre temere in modo particolare possibili nuove gare a ribasso che il management di Tim "sarebbe in procinto di avviare" con il possibile coinvolgimento di "fornitori straniere (es.francesi e cinesi) non operanti in questo settore e senza dipendenti in Italia". Il ministro - nella lettera - chiede che tutto avvenga nel rispetto delle leggi e chiede un riscontro urgente.
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