"Nonostante l'alta spesa pensionistica, la sicurezza in età avanzata in Italia è variabile" perche' "la protezione contro la povertà è inadeguata". Così il rapporto della Commissione Ue sulle pensioni 2018: nonostante le modifiche della mini-riforma del 2016 basata sul principio di equità, resta aperto il rischio di "pensioni inadeguate per i lavoratori con carriere corte o interruzioni nei decenni futuri". Quindi, conclude l'Ue, "dovrebbero essere prese misure per rafforzare la capacità distributiva dei regimi pensionistici e meglio integrarli con regimi supplementari".
Non ci stanno i sindacati: "c'è la necessità, periodicamente, di
tranquillizzare la Commissione Europea sul livello della spesa
pensionistica italiana e la Uil assolve puntualmente a questo
compito", sottolinea con una nota il segretario confederale Uil,
Domenico Proietti. "Infatti - aggiunge - la spesa per le pensioni, in Italia, è stabile e ampiamente sostenibile nel breve, medio e lungo
periodo. Essa equivale all'11% rispetto al Pil, perfettamente in
media con gli altri Paesi europei, meno della Francia e della
Germania". Per la Uil "è bene continuare a modificare la Legge
Fornero, per garantire una maggiore flessibilità di accesso alla
pensione intorno ai 63 anni e favorire un concreto rilancio ed
un rafforzamento della previdenza complementare".
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