Piazza Affari chiude le contrattazioni con l'indice Ftse Mib in calo dell'1,48%. Ad appesantire la Borsa di Milano è anche l'attesa della formazione del governo targato Lega-Cinque stelle e del via libera al contratto.
Nuova giornata di passione per Mps dopo l'8% ceduto nella vigilia con le prime indicazioni sul contratto di governo tra M5S e Lega. Il titolo ha lasciato sul campo il 3,52% a 2,82 euro, tra scambi per 7,16 milioni di pezzi, poco più della metà rispetto alla vigilia e oltre il doppio della media giornaliera mensile. In due sedute la perdita sfiora il 12% e la capitalizzazione 'bruciata' è di 433,7 milioni, di cui 296 in carico al Tesoro. Ma a soffrire è stato l'intero comparto bancario, con alcuni titoli congelati come Ubi Banca (-7,85%) e, tra i minori, Bim (-7,87%) e Banca Sistema (-5,84%). Sotto torchio anche Banco Bpm (-6,36%), Bper (-6,64%), Popolare Sondrio (-3,8%) e Creval (-5,76%), mentre Carige ha chiuso invariata. In difficoltà anche i colossi Unicredit (-2,77%) e Intesa Sanpaolo (-2,46%).
Lo spread tra Btp e Bund si amplia ancora e raggiunge i 164 punti base, aggiornando i massimi da inizio anno. Il rendimento del decennale del Tesoro è al 2,22%
la Consob richiama i politici sulle dichiarazioni che possono influenzare titoli e mercati
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