Scontro Francia-Italia sui conti in vista della formazione del governo giallo-verde. Va all'attacco il ministro dell'economia Bruno Lamaire in una intervista a Le Figaro nella quale avverte il Paese di rispettare gli impegni. La replica del leader della Lega Matteo Salvini non tarda ad arrivare: 'No alle ingenrenze', sottolinea.
LE PAROLE DI LE MAIRE - "Se il nuovo governo si assumerà il rischio di non rispettare i propri impegni sul debito, sul deficit, ma anche sul consolidamento delle banche, è tutta la stabilità finanziaria della zona euro che sarà minacciata". Lo ha detto, secondo Le Figaro, il ministro dell'economia francese Bruno Le Maire, parlando del prossimo esecutivo italiano. "Tutti devono capire in Italia - ha aggiunto - che il futuro dell'Italia è in Europa e da nessun'altra parte e perché questo futuro sia in Europa ci sono delle regole da rispettare". "Gli impegni che sono stati presi dall'Italia - ha detto ancora il ministro dell'economia francese - valgono qualunque sia il governo. Rispetto la decisione sovrana del popolo italiano, ma ci sono impegni che vanno al di là di ognuno di noi". "Vedremo quali saranno le decisioni che prenderanno i leader italiani", ha concluso intervenendo alla trasmissione 'Le Grand Rendez-vous', "ribadisco quanto sia importante mantenere questi impegni a lungo termine per assicurare la nostra stabilità comune" perché "non rispettare questi impegni significa minacciare le economie di tutti i risparmiatori europei".
LA REPLICA DI SALVINI - "Un ministro francese "avverte" il futuro governo: non cambiate niente o saranno problemi. Altra inaccettabile invasione di campo. Non ho chiesto voti e fiducia per continuare sulla via della povertà, della precarietà e dell'immigrazione: prima gli italiani". Lo scrive il leader della Lega Matteo Salvini su twitter replicando al ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire.
Un ministro francese “avverte” il futuro governo: non cambiate niente, o saranno problemi.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 20 maggio 2018
Altra inaccettabile invasione di campo.
Non ho chiesto voti e fiducia per continuare sulla via della povertà, della precarietà e dell’immigrazione: prima gli italiani!
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