La Torino-Lione "è molto più importante rispetto a 30 anni fa, è un'opera strategica per l'Europa intera. È un'opera europea, non franco-italiana. È inconcepibile pensare di costruire un muro attorno all'Italia".
Così Jan Brinkhorst, coordinatore Ue per il Corridoio Mediterraneo sull'ipotesi di fermare la nuova ferrovia. "È una infrastruttura di enorme interesse strategico, ecco perché la Ue ne finanzia il 40%. E poi davvero l'Italia con il tasso di disoccupazione alto che si ritrova pensa di fermarla?".
"Cosa ne sa il signor Di Maio della situazione di 30 anni fa visto che ne ha 31? - aggiunge Brinkhorst -. Trent'anni fa questa infrastruttura non aveva tutta questa importanza, sarebbe inconcepibile volere erigere attorno alle Alpi un muro come quello voluto da Trump tra Stati Uniti e Messico".
"Rispetto le scelte degli elettori italiani, ma mi auguro che prevalga il buon senso", dice Louis Besson, presidente della commissione intergovernativa franco-italiana per la Torino-Lione. Non realizzare la Torino-Lione "causerebbe contraccolpi negativi anche ai Paesi vicini , per somme molto elevate. A questo bisogna pensare quando si pensa ai costi della mancata realizzazione di un'infrastruttura che interessa un territorio con il 18% della popolazione e il 17% del Pil della Unione Europea. Ma non posso nemmeno pensare che si possa arrivare a non rispettare gli impegni presi fra Italia e Francia e dei due Paesi con la Ue"
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