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Inps: 5,5 milioni di pensionati sotto i 1.000 euro

Inps: 5,5 milioni di pensionati sotto i 1.000 euro

Rei al 29% dei poveri, servono altri 6,2mld

04 luglio 2018, 12:02

Redazione ANSA

ANSACheck

Foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nel 2017 i pensionati Inps sotto i mille euro al mese sono pari a 5 milioni e 548 mila, il 35,9% del totale (15 milioni e 477 mila). E' quanto emerge dalle tabelle sul reddito pensionistico (lordo) del Rapporto annuale. Il dato risulta in calo rispetto a quello presente nel Rapporto precedente (37,5%). Per le donne la percentuale di chi riceve meno di 1.000 euro al mese si alza al 44,8% (3 milioni e 686 mila). Sono invece quasi 1 milione e 114 mila (il 7,2%) coloro che percepiscono più di 3 mila euro al mese.

Il reddito di inclusione (Rei) toccherebbe, a regime, 1 milione e 462 mila persone, pari a 525 mila famiglie. Lo stima l'Inps nel Rapporto annuale, sottolineando che la misura raggiungerebbe il 29% dei 5 milioni dei poveri assoluti. Le risorse "direttamente affluenti" ai beneficiari sono pari, si calcola, a circa 1,8 miliardi. Con altri 6,2 miliardi, prospetta, si riuscirebbe a coprire "sostanzialmente la totalità dei poveri assoluti".

La stima dei lavoratori coinvolti nei lavori di gig economy sta in "un intervallo da 589.040 a 753.248". Così il Rapporto Inps, che riprende l'indagine della Fondazione Debenedetti, con cui ha collaborato. I numeri sono un po' diversi rispetto alla prima recente presentazione, "in quanto si è applicata una più profonda pulizia dei dati" e un sistema più articolato. L'Inps fa poi notare come nonostante "il dibattito pubblico sia incentrato sui rider" questi rappresentino "una parte limitata della gig economy, pari a poco più del 10%".

I lavoratori dipendenti coinvolti in rapporti di lavoro a tempo determinato e di apprendistato tra il 2016 e il 2017 "sono aumentati significativamente, passando da 3,7 milioni a 4,6 milioni", in crescita quindi di "quasi un milione" (+24%). Lo rileva l'Inps nel Rapporto annuale, registrando invece un calo per gli occupati a tempo indeterminato: da 14,1 milioni a 13,8 milioni. "Un innesco importante all'espansione dei rapporti a termine - spiega l'Istituto - è giunto dalla soppressione, a marzo 2017, della regolazione tramite voucher delle prestazioni di lavoro accessorio". Nel complesso l'occupazione dipendente (non considerando il settore agricolo) risulta così in rialzo del 3,5% (da 17.774.866 a 18.391.228).

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