Lo Spread tra Btp e Bund chiude a 235,5 punti, sugli schermi Bloomberg, dopo un'impennata a 250 punti per le tensioni innescate dalle notizie sull'aggiornamento del Def. Il rendimento del decennale del Tesoro è al 2,88%. Ieri il differenziale tra i titoli a 10 anni italiani e tedeschi aveva chiuso a quota 233.
Dopo le tensioni della mattina, Piazza Affari ha concluso la giornata in lieve calo: l'indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,63% finale a 21.511 punti, l'Ftse All share ha chiuso in ribasso dello 0,67% a quota 23.735. La Borsa di Milano, la peggiore comunque della giornata in Europa, ha pagato soprattutto il ritorno della corrente di vendite sui titoli di Stato italiani, con il Btp a dieci anni che nelle prime ore di contrattazione ha sfiorato un rendimento del 3% sulle tensioni nella definizione del Def. Poi la pressione è progressivamente scesa, ma ormai la direzione del mercato era segnata, con le banche pesanti. Carige ha così concluso in calo del 5,4%, Mps di due punti percentuali, Unicredit dell'1,6%. Negativa del 2,3% Atlantia sotto i 18 euro con vendite nel finale di seduta, positiva invece dell'1,5% Luxottica e dell'1,9% Mediaset. Fuori dal listino principale crollo per Safilo (-17%) che ha annunciato un aumento di capitale da 150 milioni e Stefanel (-13%), che ha rinviato la semestrale.
Il Tesoro ha venduto tutti i 5,2 miliardi di Btp e CctEu oggi in offerta, con tassi in calo. Il tasso sul Btp a cinque anni ottobre 2023, venduto per due miliardi di euro, è sceso al 2,03%, in calo di 40 centesimi dall'asta di fine agosto. Il decennale dicembre 2028, venduto sempre per due miliardi e con un rapporto fra domanda e offerta pari a 1,44, ai massimi da maggio, ha visto un rendimento del 2,90% (-35 centesimi). Venduto per 1,25 miliardi il Cct indicizzato all'Euribor all'1,77%, -53 centesimi.
Bce conferma piano uscita Qe, ma nota più rischi - La Banca centrale europea conferma il piano di uscita dagli acquisti netti di titoli (il Qe) a partire da gennaio, in previsione di un'inflazione che "continuerà stabilmente a convergere verso il livello previsto" e di rischi per lo scenario delineato che rimangono "bilanciati". Tuttavia - si legge nel bollettino economico - "hanno assunto maggior rilievo di recente le incertezze connesse al crescente protezionismo, alla vulnerabilità dei mercati emergenti e alla volatilità sui mercati finanziari".
Dalla riunione della Bce lo scorso giugno, "i differenziali sui titoli di Stato hanno mostrato un certo livello di volatilità, in un contesto caratterizzato dal perdurare dell'incertezza politica in Italia". Lo scrive la Banca centrale europea nel bollettino economico, notando specificatamente che "i differenziali delle obbligazioni sovrane italiane sono cresciuti in un contesto di rinnovate tensioni sul mercato" e che anche i bond di altri Paesi ne hanno risentito, "sebbene con intensità variabile".
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