"Il governo andrà avanti nonostante le agenzie di rating, i commissari europei e qualche incomprensione interna. Faccio esercizio yoga per superarli". Così Matteo Salvini prima del suo intervento al Forum di Coldiretti a Cernobbio aggiungendo che "siamo qui per rispondere ai problemi degli italiani, non per far saltare i governi né per farci impaurire dalle agenzie di rating che in passato hanno clamorosamente dimostrato di fallire i loro giudizi come falliranno questa volta. E' una buona manovra e andremo fino in fondo".
"L'Italia è un Paese solido, l'outlook è stabile, mi dicono gli esperti che l'importante è che l'outlook fosse stabile e quindi abbiamo un outlook stabile", ha aggiunto ancora Salvini.
"C'è un punto di partenza nel quale non solo credo io, ma credo che ci credano tutti gli italiani: il debito pubblico italiano è assolutamente solvibile, non c'è nessun problema che l'Italia invochi un default", dice il ministro Paolo Savona, parlando al convegno dei Giovani di Confindustria. "E non c'è nessuna possibilità - aggiunge - che incorra che incorra in un cosiddetto rischio di denominazione, cioè di rifiutare l'euro come denominazione del suo debito. Se accadrà sarà per motivi esterni al Paese".
"La vera sfida è nella riattivazione degli investimenti. La crescita verrà dalla riattivazione degli investimenti", dice della manovra il ministro Paolo Savona. Bilanciare il deficit con la crescita è "una "una situazione che va affrontata. Va affrontata con gli investimenti. Io ho ancora fiducia che riusciremo a farlo"; "Possiamo crescere benissimo al 2 ed al 3% se riusciremo a riattivare gli investimenti agendo su norme che non sono fatte da questo governo" e che "vanno modificate".
Dopo il declassamento di Moody's, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dice che "è evidente che sia la lettera della Commissione europea che il declassamento erano nelle cose. La sfida che il governo deve fare propria è sulla crescita, spiegare l'analisi di impatto di questa manovra, evidentemente correggerla, postando più risorse sulla crescita". Altrimenti, aggiunge, "la partita è persa".
L'agenzia Moody's taglia il rating dell'Italia a Baa3 da Baa2 con outlook stabile. La decisione è legata a un ''cambio concreto della strategia di bilancio, con un deficit significativamente più elevato'' rispetto alle attese". Alla base della decisione c'è la ''mancanza di una coerente agenda di riforme per la crescita'', e questo ''implica'' il prosieguo di una ''crescita debole nel medio termine''. Lo afferma la stessa agenzia nella nota, sottolineando che i piani del governo non rappresentano un ''coerente programma di riforme'' che puo' spingere ''la mediocre performance della crescita su base sostenuta''.
"Tutto come previsto", hanno commentato all'ANSA in serata fonti di Palazzo Chigi il taglio del rating dell'Italia da parte di Moody's.
Le possibilita' di un'uscita dell'Italia dall'euro sono al momento ''molto basse'', ma potrebbero aumentare ''se le tensioni fra il governo italiano e le autorita' europee'' sulla manovra e sugli impegni sui vincoli bilancio ''dovessero subire una ulteriore escalation'' aggiunge sempre Moody's. Le stime del governo italiano sulla crescita sono ''ottimiste'': il debito ''non calera' concretamente nei prossimi anni'', rimanendo stabile attorno al 130% del pil - conclude l'agenzia di rating.
"Dialogare è fondamentale, sappiamo tutti che la questione è delicata non abbiamo interesse a creare ulteriori tensioni, la 'palla' è ora nel campo delle autorità italiane che ci risponderanno entro lunedì". Così il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici in conferenza stampa al termine della sua visita in Italia, sottolineando che "la decisione della Commissione sarà basata sull'interesse generale, la missione della commissione Ue è assicurare prosperità economica" a tutti gli Stati "e restiamo fedeli a questa missione". Da parte della Commissione europea "nessuna decisione è stata presa, la risposta del ministro Tria sarà molto importante". Lo ha detto il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici sottolineando che sarà "decisivo l'impegno del ministro dell'Economia per rilanciare la crescita ed abbassare il debito". Non c'è nessun 'rischio contagio' visto anche l'andamento dello spread. "Noi non vogliamo avere nessun tipo di scontro, non ci interessano escalation di eventi. Grazie al dialogo costruttivo gli operatori economici saranno rassicurati, è con il dialogo continuo che la situazione economica migliorerà". Il commissario ha precisato inoltre che "il giorno in cui dovessi fare una vista informale a Romae sarei felice di incontrare Matteo Salvini o Luigi Di Maio, non so se il dialogo sarà costruttivo ma sicuramente sarà amichevole e interessante. Parlarsi è sempre interessante, il dialogo è sempre utile e li vedrei volentieri".
Intanto la Commissione europea esaminerà martedì prossimo il parere sulla manovra dell'Italia e degli altri Paesi dell'Eurozona secondo quanto stabilito dalle norme europee. E' quanto prevede al momento l'ordine del giorno della riunione dell'esecutivo europeo in programma a Strasburgo, dove l'incontro si svolge quando cade in concomitanza con la sessione plenaria del Parlamento europeo.
"Come Unione Europea, non siamo disposti ad accettare il rischio di caricarci questo debito per l'Italia". Così il cancelliere austriaco Sebastian Kurz arrivando al summit Ue-Asia a Bruxelles. "L'Ue è un'economia e una comunità di valori, e funziona perché ci sono regole comuni a cui tutti devono aderire", ha avvertito Kurz, sottolineando che "se si rompono queste regole, e l'Italia si allontana da Maastricht, allora significa che l'Italia si mette in pericolo, ma ovviamente mette a rischio anche gli altri". Intanto Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha avuto a Roma una riunione con il commissario europeo responsabile per gli affari economici, Pierre Moscovici, in cui si è discusso anche del documento programmatico di bilancio italiano. Lo riferisce la Farnesina, spiegando che i due "hanno, in particolare, concordato sull'importanza di mantenere la discussione in un'atmosfera improntata a un corretto, leale e costruttivo confronto delle rispettive valutazioni, in coerenza con le normative vigenti".
"Manterrò un dialogo costruttivo con ogni Stato membro per assicurarmi che restino impegnati in traiettorie di bilancio sane. Lo farò nell'interesse dei cittadini della zona euro e della sua stabilità poiché l'esperienza di questi ultimi anni ci ha dimostrato che un'applicazione intelligente delle regole può stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro, riducendo il deficit e, a lungo termine, il debito". Lo ha detto il commissario Ue Pierre Moscovici nel suo intervento al forum Italia-Francia all'Aspen Institute.
Ma l'Italia risponderà alla lettera di richiamo dell'Ue sulla manovra entro i tempi previsti, ovvero entro mezzogiorno di lunedì' prossimo. E' quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi che sottolineano come, in questa fase, la volontà del governo italiano è quello di un "dialogo costruttivo" con la commissione Ue e, allo stesso tempo, non emerge la volontà di isolare l'Italia da parte dei partner Ue. Al momento non si prevede un incontro con Jean-Claude Juncker viste anche le agende, piuttosto fitte, sia del presidente della commissione sia di Conte.
Dura lettera di Bruxelles all'Italia sulla manovra
Con una lettera durissima - anche più delle attese - che illustra nel dettaglio la "deviazione senza precedenti nella storia del Patto di stabilità", la Commissione europea accende ufficialmente i riflettori sul 'caso Italia', che già preoccupa molti leader in Europa. Finirà anche sul tavolo dei commissari martedì prossimo, che firmeranno la bocciatura formale della manovra, e dell'Eurogruppo il 5 novembre, che darà appoggio politico alla decisione dei tecnici Ue. Due passi scontati, se l'Italia entro lunedì non assicurerà, per iscritto, che cambierà la manovra e farà scendere il deficit invece di aumentare la spesa. Il premier Giuseppe Conte, a Bruxelles, difende i piani del Governo e ridimensiona le accuse dell'Ue. Ma non trova grandi sponde tra i colleghi all'Eurosummit: dalla Germania all'Austria, dalla Francia all'Olanda, alla Finlandia e al Lussemburgo, è ampio il fronte di chi chiede il rispetto delle regole comuni. Concetto ribadito anche dal presidente della Bce Mario Draghi, che ha messo in guardia dal contestare le regole Ue perché si danneggia la crescita.
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