Il Pil del terzo trimestre in Cina sconta gli effetti dei dazi e della guerra commerciale con gli Usa e frena a +6,5% annuo, tornando al passo più lento dal primo trimestre 2009 e sotto il +6,6% atteso dagli analisti e il +6,7% registrato ad aprile-giugno. Su base congiunturale, secondo i dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica, la crescita è dell'1,6%, in linea con le previsioni della vigilia e meno dell'1,8% dei tre mesi precedenti.
RALLENTA PRODUZIONE INDUSTRIA E La produzione industriale in Cina segna a settembre un rialzo annuo del 5,8%, in calo sia sul 6,1% del mese precedente sia sulle attese degli analisti di 6%. Si tratta, secondo l'Ufficio nazionale di statistica, del dato più debole da febbraio 2016, in gran parte dovuto al rallentamento della produzione manufatturiera: 5,7% contro 6,1% di agosto. Considerando i primi 8 mesi dell'anno, la produzione industriale sale del 6,4% sullo stesso periodo del 2017.
SI MUOVE LA BANCA CENTRALE, RIMBALZANO LE BORSE Le prime tre autorità finanziarie in Cina muovono per rassicurare le Borse, in "rosso" di oltre il 25% da inizio 2018: Yi Gang, governatore della People's Bank of China, ha detto che i governi locali sono incoraggiati su misure per allentare le tensioni sul credito. Secondo Guo Shuqing, a capo della China Banking and Insurance Regulatory Commission, la performance dei listini non riflette i fondamentali economici. Per Liu Shiyu, della China Securities Regulatory Commission, il governo centrale sosterrà quelli locali con nuovi fondi. Gli interventi congiunti delle tre autorità di vigilanza e regolamentazione cinesi (People's Bank of China, China Banking and Insurance Regulatory Commission e China Securities Regulatory Commission) rassicurano i mercati azionari che vanno in rally a meno di un'ora dalla chiusura degli scambi: l'indice Composite di Shanghai sale dell'1,96%, a 2.535,24 punti, mentre quello di Shenzhen segna un progresso del 2,22%, a 1.259,31
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