La manovra "non espone a rischi la stabilità finanziaria dell'Italia né degli altri paesi dell'Unione europea". Lo scrive il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, nella lettera di risposta inviata a Valdis Dombroviskis e Pierre Moscovici dopo i rilievi di Bruxelles. "Riteniamo infatti che il rafforzamento dell'economia italiana sia anche nell'interesse dell'intera economia europea", si legge nella missiva.
"Qualora i rapporti deficit/Pil e debito/Pil non dovessero evolvere in linea con quanto programmato - ha scritto ancora il ministro Tria nella lettera di risposta ai rilievi Ue sulla manovra, il Governo si impegna a intervenire adottando tutte le necessarie misure affinché gli obiettivi indicati siano rigorosamente rispettati".
ECCO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA
Il governo italiano, per quanto riguarda il deficit strutturale "è cosciente di aver scelto un'impostazione della politica di bilancio non in linea con le norme applicative del Patto di Stabilita e Crescita. E' stata una decisione difficile ma necessaria alla luce del persistente ritardo nel recuperare i livelli di Pil pre-crisi e delle drammatiche condizioni in cui si trovano gli strati più svantaggiati della società italiana".
"Pur riconoscendo la differenza delle rispettive valutazioni, il Governo italiano continuerà nel dialogo costruttivo - ha scritto ancora il ministro - e leale così come disciplinato dalle regole istituzionali che governano l'Area Euro. Il posto dell'Italia è in Europa e nell'area Euro".
"Ad oggi il dibattito pubblico sulla legge di bilancio si è limitato alla consistenza dei numeri e degli indicatori e non ha ancora fatto emergere le riforme strutturali che formeranno parte integrante" della manovra e dei collegati "che avranno un impatto significativo sulla percezione e sui comportamenti dei cittadini, delle imprese e degli investitori". Tria sottolinea in particolare le "misure volte a creare un ambiente favorevole agli investimenti".
"Il Ministro Tria ribadisce il quadro macroeconomico contenuto nel DPB e i termini della politica economica del governo, finalizzata a stimolare crescita per favorire la riduzione del debito pubblico. Un sostegno importante alla crescita economica è atteso dal rilancio degli investimenti, sia pubblici che privati che in capitale umano, e dalle riforme strutturali che il governo intende mettere in atto". Lo scrive il ministero dell'Economia sul suo sito accompagnando la pubblicazione della lettera di risposta ai rilievi Ue sulla manovra.
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