Nonostante i correttivi approvati
dalla Camera dei Deputati, nel 2019 la manovra di Bilancio
costerà al sistema imprenditoriale italiano, per la Cgia di
Mestre, 4,9 miliardi di euro. Di questi, 3,1 miliardi graveranno
sulle imprese non finanziarie e 1,8 miliardi sugli istituti di
credito e sulle assicurazioni. "Grazie all'aumento della
deducibilità dell'Imu sui capannoni - dice Paolo Zabeo della
Cgia -, al ripristino delle detrazioni sulla formazione 4.0. e
all'impegno di abbassare i premi Inail, alla Camera la
maggioranza di Governo ha diminuito, rispetto al testo uscito da
Palazzo Chigi, da 6,2 a 4,9 miliardi l'aggravio sulle imprese
provocato dalla manovra. Uno sforzo importante, ma non ancora
sufficiente. Le aspettative degli imprenditori, in particolar
modo in materia fiscale, sono state ampiamente disattese. Senza
contare che con la rimozione del blocco delle tasse locali
prevista in manovra, c'è il pericolo che dal 2019 torni ad
aumentare il peso dei tributi locali".
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