Le previsioni del governo italiano sul Pil "sono ottimistiche" e "per l'Italia vediamo una crescita piu' lenta nel 2019, al ritmo dello 0,7%, con consumi stabili ma prospettive più basse, soprattutto rispetto agli altri paesi europei, per quanto riguarda gli investimenti". Lo evidenzia Sylvain Broyer, Chief Emea Economist di S&P in un incontro con la stampa ricordando che la stima per il 2020 del prodotto interno lordo è di un +0,9%.
La previsione per il pil dell'eurozona e' di un +1,6% tanto nel 2019 quanto il prossimo anno. "Usando una metafora non sta arrivando l'inverno ma l'autunno, è cioè una fase discendente del ciclo ma siamo ancora lontani, nello scenario base, da una recessione e anche da una stagnazione a meno che - evidenzia Broyer - i fattori temporanei che hanno pesato sulla produzione nei mesi scorsi si rivelino permanenti". Il Chief Emea Economist di S&P spiega che, per quanto riguarda l'economia italiana, rimane in un trend crescita pur nel contesto di un rallentamento per l'intera congiuntura europea a causa di fattori appunto temporanei come ad esempio, la frenata che ha interessato il settore automobilistico in seguito all'introduzione dei nuovi test sui gas di scarico. La crescita dell'economia dell'eurozona sarà più bassa e normalizzata e continuerà a beneficiare della politica della Bce che resterà fortemente accomodante.
Ue-19: crolla produzione industriale a novembre, -1,7% - Crollo della produzione industriale europea a novembre rispetto a ottobre: nella zona euro è scesa dell'1,7%, nella Ue-28 dell'1,3%. Lo comunica Eurostat. A ottobre era aumentata di 0,1% in entrambe le aree. Su base annuale è crollata del 3,3% nell'area euro e del 2,2% nella Ue-28. Il calo più ampio si registra in Irlanda (-7,5%), Portogallo (-2,5%), Germania e Lituania (-1,9%). In Italia confermato il calo di 1,6%, dato già pubblicato dall'Istat venerdì scorso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA