L'Italia è in recessione tecnica. L'economia italiana nel quarto trimestre del 2018 - comunica l'Istat - ha registrato una contrazione dello 0,2%. In base a dati provvisori, si tratta del secondo trimestre consecutivo di calo dopo il -0,1% del periodo luglio-settembre.
Nel confronto con il quarto trimestre 2017 il Pil è aumentato dello 0,1%. Questa contrazione è per l'economia italiana il peggiore risultato da 5 anni a questa parte. Secondo l'Istat, per ritrovare un calo simile si deve infatti risalire al quarto trimestre del 2013, quando il Pil segnò appunto un equivalente -0,2%.
Il premier, Giuseppe Conte, che già mercoledì aveva anticipato l'andamento negativo della crescita, conferma che il rilancio avverrà nel secondo semestre dell'anno. Mentre Di Maio attacca il precedente governo, sostenendo che ha mentito. Ed anche secondo il ministro dell'Economia, giovanni Tria, il calo del Pil è un dato atteso.
"L'Italia è in recessione tecnica: il rallentamento dell'Italia segue quello dell'Europa", dice il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, intervenendo alla Columbia University
Il debito italiano è completamente sostenibile, afferma il ministro intervenendo alla Columbia University, sottolineando che l'Italia è impegnata a ridurlo in maniera continua e progressiva. Le banche italiane sono più solide di prima: lo "stock di npl è sceso e la creazione di nuovi npl è tornata a livelli pre-crisi. Non vedo problemi".
Un 'netto peggioramento' dell'industria e del settore agricolo, un 'andamento stagnante' del terziario: è la fotografia di un Paese che, dopo cinque anni, frena e finisce in recessione. L'ultimo trimestre vede una contrazione dell'economia dello 0,2%. E' una recessione tecnica, determinata da due trimestri consecutivi di calo nella seconda metà del 2018.
Ma è anche una zavorra per il 2019: da imprese e sindacati sale l'allarme e la richiesta al governo di prendere contromisure. Accelerare gli investimenti e un decreto "cantieri veloci", è la ricetta dell'esecutivo, che continua a negare la necessità di una manovra correttiva. E ostenta ottimismo. Il calo è "transitorio" e legato alla guerra dei dazi tra Usa e Cina, spiega Giuseppe Conte: il "rilancio" quest'anno è "certo". I dati sono l'eredità - punta il dito Luigi Di Maio, con scelta che Matteo Salvini non sposa - dei governi a guida Pd. Nell'ultimo trimestre del 2018 l'economia italiana ha subito una contrazione: non andava così male dal 2013 e il dato, ufficializzato dall'Istat, pesa come un macigno sull'azione del governo. Il premier convoca un 'gabinetto di guerra' di primo mattino a Palazzo Chigi. Bisogna decidere che linea tenere, che misure mettere in campo. Come evitare una manovra correttiva che nell'esecutivo più d'uno considera difficile da schivare.
Ma Di Maio assicura che i "saldi" non cambieranno. E Salvini scommette per fine anno "il segno più". Già vacillano però le previsioni del governo, che ha fissato la crescita del Pil all'1%. A causa della "zavorra" degli ultimi due trimestri di crescita negativa nel 2018 (-0,1% e -0,2%) lascia in eredità al 2019 una crescita acquisita (se il Pil per tutto l'anno fosse pari a zero) pari al -0,2%. E se Banca d'Italia per ora prevede per l'anno in corso un segno positivo allo 0,6%, c'è già chi abbassa ancora l'asticella.
Carlo Cottarelli stima uno 0,4% e lancia l'allarme patrimoniale. I dati ufficiali per ora sono quelli dell'Istat. E non sono tutti "neri". C'è un lieve miglioramento dell'occupazione, che si attesta a livelli pre-crisi, al massimo da dieci anni, al 58,8% (+0,1%). Ma il lavoro resta tra i dossier caldi del governo, dal momento che aumentano i posti a termine o autonomi, mentre calano quelli stabili. L'economia italiana nel suo complesso soffre ma, spiega il ministro Giovanni Tria, il dato era "atteso": c'entrano la guerra dei dazi Usa-Cina e un rallentamento europeo, a partire dalla Germania (il Pil dell'Eurozona nel quarto trimestre è a +0,2%).
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