Il reddito di cittadinanza e' un passo nella giusta direzione ma prevede benefit "molto alti", soprattutto "al Sud dove il costo della vita è più basso": questo fa sì che rischi di essere un ''disincentivo al lavoro'' o di creare "dipendenza dal welfare". Lo afferma il Fmi, sottolineando che anche se i benefit previsti hanno nel mirino i più poveri, il reddito penalizza le famiglie più numerose. La sua attuazione e i controlli sono "essenziali". Quanto a "Quota 100" per il Fmi, le regole per il pensionamento anticipato sono state "allentate notevolmente. Questo potrebbe aumentare il numero dei pensionati, ridurre la partecipazione al mercato del lavoro e la crescita potenziale, e aumentare i già elevati costi pensionistici".
L'Fmi ha anche evidenziato che il tasso di poverta' in Italia ''non solo e' piu' alto della media europea ma e' soprattutto fra le famiglie piu' giovani. I redditi reali dei dipendenti restano sotto i livelli per accesso all'euro''. Oltre il 20% delle famiglie e' a rischio poverta' e l'emigrazione dei cittadini italiani e' vicino ai massimi degli ultimi cinquanta anni. Lo afferma il Fmi nell'Article IV sull'Italia, sottolineando che gli standard di vita delle generazioni piu' giovani si sono erosi.
La crescita in Italia è rallentata e il rischio recessione è aumentato. E' quanto si legge nello staff report per l'Article IV del Fmi sull'Italia, datato 18 dicembre 2018. Le debolezze strutturali dell'Italia sono alla base della perfomance economica del Belpaese, per il quale "i rischi sono significativi e sono al ribasso". In caso di un acuto stress dell'Italia l'effetto contagio potrebbe essere globale e significativo. "Uno stress acuto in Italia potrebbe spingere i mercati globali in territori inesplorati"
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