"E' in sede di predisposizione della legge di bilancio che potranno essere esplicitate diverse ipotesi di riforma addizionale" della tassazione e solo in quell'occasione "saranno approfondite tutte le proposte, anche quella richiamata dai senatori interroganti", cioè di una flat tax al 15% sui redditi incrementali. Così il ministro dell'Economia Giovanni Tria al question time al Senato, rispondendo a una richiesta di Fratelli d'Italia che ha avanzato una proposta in questo senso.
"Voglio ribadire che al momento non è stata formulata alcuna stima ufficiale circa l'impatto di una possibile estensione della flat tax". Tria ha sottolineato che al ministero "fin dal luglio scorso sono state condotte molte analisi concernenti varie ipotesi". Si tratta di ipotesi "ex ante delle policy, fondamentali per creare condizioni e basi conoscitive per stimare gli impatti delle misure del governo ma non possono essere utilizzate mediaticamente". Queste "simulazioni", ha aggiunto, sono "doverose per essere in grado di valutare ogni ipotesi nel momento in cui queste si propongono concretamente al decisore politico, è quindi fuorviante usare questi esercizi per speculazioni mediatiche".
"Alla luce della novità introdotte" con la manovra "dal 2020 circa 1 milione e mezzo" di contribuenti "fruirà" di una flat tax al 15%, "una platea di circa il 40% dei soggetti titolari di partita Iva". Così il ministro dell'Economia Giovanni Tria al question time al Senato, ribadendo che si tratta "dell'avvio di un processo di riforma coerente con gli indirizzi del programma di governo e secondo la logica di una attuazione progressiva delle riforme, rese in questo modo compatibili con i vincoli di finanza pubblica". La flat tax per gli autonomi, ha aggiunto, "è parte di una riforma che il governo vuole portare avanti per tutta la legislatura".
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