Le imprese cercano profili diversi di
lavoratori da quelli che percepiranno il reddito di cittadinanza
rendendo così difficile il compito ai Centri per l'impiego. Lo
scrive la Banca d'Italia nella relazione annuale secondo cui il
sussidio "decresce significativamente all'aumentare del reddito
da lavoro e potrà scoraggiare l'accettazione o la prosecuzione
di rapporti di lavoro precari e non particolarmente
remunerativi". "Il disincentivo all'occupazione si
concentrerebbe in segmenti con prospettive occupazionali già
limitate (persone giovani, con impieghi precari e nel
Mezzogiorno), che risentirebbero ulteriormente di prolungati
periodi di inattività. La struttura e la generosità del sussidio
potrebbero inoltre favorire forme di lavoro irregolare, se le
misure sanzionatorie previste dalla legge trovassero difficile
applicazione concreta", conclude Banca d'Italia.
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