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Il mare è una risorsa trascurata. Gli Operatori: 'Sia una priorità per l'Italia'

Il mare è una risorsa trascurata. Gli Operatori: 'Sia una priorità per l'Italia'

Forum ANSA-Cesi con Marina, Confitarma e Assoporti: 'Serve attenzione'

ROMA, 11 giugno 2019, 18:57

Massimo Nesticò

ANSACheck

Mare risorsa trascurata. Operatori, sia priorità Italia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mare risorsa trascurata. Operatori, sia priorità Italia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mare risorsa trascurata. Operatori, sia priorità Italia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il mare - trascurato da anni - diventi una priorità per l'Italia e gli si dedichi adeguata attenzione costituendo un ministero o un Segretariato apposito come accaduto in altri Paesi. La richiesta parte dagli operatori del settore: da Confitarma alla Marina Militare, da Assoporti a Federpesca, messi attorno ad un tavolo per un forum ANSA-Cesi. "E' incredibile che di mare in Italia non interessi niente a nessuno, quando è il sangue nelle arterie di un Paese", ha lamentato il presidente del Cesi, Andrea Margelletti. Una posizione condivisa da Luca Sisto, direttore generale di Confitarma. "E' già un miracolo - ha osservato - che siamo qui, con i nostri competitor che non hanno le tasse e la burocrazia che dobbiamo scontare noi". Sisto ha ricordato che "l'industria marittima dà al Paese 470mila occupati ed una ricchezza pari al 2% del Pil. Serve la costituzione di un Ministero del mare, o di un Dipartimento: gli interessi in gioco non possono essere rappresentati dalla sola Direzione del mare all'interno del Mit".

L'ammiraglio Pier Federico Bisconti, capo del 3/o reparto, Stato Maggiore della Marina Militare, ha parlato di "mancanza dello spirito marittimo. Il mare è trascurato, noi siamo gli unici che vanno nelle scuole a parlare di cultura del mare. Serve un 'cluster', mettere insieme i diversi soggetti che portano avanti la marittimità, gli armatori, la pesca, i porti". Il presidente di Federpesca, Luigi Giannini, ha messo in luce le contraddizioni della politica italiana: "si pagano incentivi agli armatori per ridurre lo sforzo di pesca, favorendo la demolizione dei pescherecci nel nome della salvaguardia dell'ambiente marino, ma contemporaneamente si consente ad altre marinerie del Mediterraneo di espandere la loro flotta di pescherecci. Così i pescatori italiani ci perdono e l'ambiente marino continua ad essere minacciato. E l'86% dei pesci che consumiamo è importato".

L'importanza di fare squadra per gli attori del mare è stata evidenziata anche dal segretario generale di Assoporti, Francesco Mariani. "I porti - ha spiegato - sono il termometro dell'economia, ma sono infrastrutture costruite nell'Ottocento, mentre le navi sono sempre più grandi. Lo Stato deve investire". Il senatore Adolfo Urso (FdI), vicepresidente del Copasir, ha sostenuto che "l'Italia è un Paese 'sul' mare che deve tornare ad essere una nazione 'del' mare: significa che il mare deve essere un'opportunità, anche perchè l'economia terrestre è finita. Bisogna riscrivere le nostre priorità concentrando l'attenzione sul Mediterraneo. Purtroppo - ha aggiunto - da noi le competenze sul mare sono sparse tra diversi ministeri ed io ho presentato una proposta di legge per istituire un Ministero del mare". 
   

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